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Il Cosiglio di Stato da ragione ad Afano: i diritti valgono solo per gli eterosessuali

Ancora una volta giunge una doccia fredda, sottolineando come l'Italia sia un Paese che garantisce diritti sulla sola base dell'orientamento sessuale. I gay sono ritenuti cittadini inferiori, privi di tutele e di garanzie dato che l'ordinamento garantisce privilegi esclusivi ai soli eterosessuali. Ancora una volta lo stato sostiene che Adinolfi debba avere più diritti di un gay perché si porta a letto la sua seconda moglie e non un uomo. Pre dunque che lo stato dci dica che tu, frocio, servi solo a lavorare per pagare i privilegi di cui non goderai e i diritti che ti saranno negati.
Secondo i giudici, alle coppie gay e lesbiche mancherebbe un requisito fondamentale per avere diritti: la diversità fra i sessi. Un uomo che ama un altro uomo non è nulla nell'Italia cattofascista, per ché ciò che conta è il buco in cui si infila il proprio pene. ma non solo, sostengonbo anche che due persone dello stesso sesso non debbano neppure essere ritenute una coppia.

Al matrimonio gay o lesbo, scrivono i giudici, manca un requisito essenziale per spiccare il salto del riconoscimento/equiparazione nel nostro ordinamento. È privo «dell’indefettibile condizione della diversità di sesso fra i nubendi (sposi, ndr)» e diversità uomo-donna è la «connotazione ontologica» del rito matrimoniale. Da qui danno ragione alla crociata anti-gay di Alfano, sostenendo che «il corretto esercizio della potestà impedisce all'ufficiale dello Stato civile la trascrizione di matrimoni omosessuali celebrati all'estero».
Il consiglio di Stato si è anche adoperato per impedire che i gay possano avere un qualunque diritto siano a quando non sarà la politica a concederglielo: «Il dibattito politico in corso in Italia sulle forme e sulle modalità del riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali sconsiglia all’interprete qualunque forzatura, sempre indebita ma in questo contesto ancora meno opportuna».

Soddisfazione è stata espressa dal Ministro Alfano, che si dice felice di aver investito un intero anno per cercare di impedire che due gay o due lesbiche potessero veder riconosciuti i propri diritti. Ed è su Twitter che esulta scrivendo: «Dopo un anno di polemiche #ConsigliodiStato mi dà ragione: sindaci non possono trascrivere #nozzegay e spetta ai Prefetti vigilare. Bene!».


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