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La Digos ferma nuovamente Belotti: nell'Italia integralista è vietato contestare le Sentinelle

Ancora una volta Giampietro Belotti è stato identificato dalla Digos e portato in questura per aver osato protestare silenziosamente e pacificamente contro le rivendicazioni fasciste delle Sentinelle in Piedi, scese ancora una volta in piazza per sostenere che i diritti delle persone lgbt debbano essere calpestati «in difesa della famiglia tradizionale».
Insieme a due esponenti del locale collettivo satirico “Soccuadro” di Arcicomic, Belotti si è presentato al raduno delle Sentinelle in Piedi in abiti da inquisitore spagnolo.
Tutto ciò non è piaciuto alla Digos che è intervenuta e ha impedito la libera espressione d'espressione dei tre ragazzi. In una nota ufficiale hanno poi spiegato che i tre si sarebbero «mischiati alle “Sentinelle in piedi”, per poi togliersi i cappotti e mostrare provocatoriamente i vestiti da inquisitori spagnoli». siano state identificate direttamente in piazza e che gli agenti abbiano sequestrato dei cartelli con riferimenti all'inquisizione spagnola.

Curiosamente la Digos non l'ha pensata in quel modo qualche mese fa, quando Belotti ha partecipato al Milano Pride e le forze nell'ordine non hanno trovato nulla di provocatorio nel gruppo cristiano che andava in giro a condannare i presenti attraverso la distribuzione di volantini in cui si invitava una conversione al Vangelo contro quello che reputavano essere "il peccato" dell'omosessualità. Nessuno ha avuto nulla da ridire neppure sulla presenza del confessionale mobile installato lungo il tragitto della manifestazione o sui manifesti mostrati al passaggio dei carri...

Pare dunque che l'omofobia e la violenza nei confronti delle minoranze sia considerata «libertà di espressione» mentre qualunque voce in favore dei diritti umani venga soffocata dalla polizia. Insomma, siamo ormai in una dittatura dove l'unico pensiero che è possibile esporre è quello che alimenta l'odio. E la chiamano democrazia...


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