L'associazione ProVita sostiene che la prevenzione dall'HIV diffonda la pedofilia


«Quello che si vede oggi è un dilagante permissivismo in campo sessuale e una sorta di pressione affinché si diffondano istanze legate all'ideologia gender, al transessualismo, all’omosessualità e finanche alla pedofilia». A sostenerlo è l'associazione integralista a ProVita in relazione alle campagne per la prevenzione dell'HIV.
È dal loro sito che si lanciano nel tornare a sostenere che «i primi responsabili dell’educazione sessuale delle giovani generazioni siano i genitori» ai quali si chiede sia lanciato il compito di decidere se i figli debbano essere informati sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili o se debbano essere esposti al rischio di contagio.
Come esempio della loro posizione, il sito cita la censura con cui il Comune di Treviso ha vergognosamente impedito la stampa di alcune cartoline informative. Eppure loro dicono che quella sua una vittoria del «buonsenso dell’amministrazione locale» dinnanzi a ciò che loro ricostruiscono così:

Da un lato delle cartoline i disegni, dall’altra un testo che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) fornire indicazioni per la prevenzione dell’Aids. Aids che, è giusto ribadirlo anche se ne abbiamo già scritto, è diffuso soprattutto nelle comunità gay e che, in ogni caso, è dimostrato che non si debella favorendo l’uso del preservativo.

Insomma, si sostiene che l'HIV riguardi principalmente i gay nonostante i casi di contagio attraverso rapporti sessuali fra eterosessuali siano aumentati dall'1,7% del 1985 al 42,7% del 2012. magari si sarà voluto cogliere l'occasione per alimentare l'odio verso l'omosessualità o magari si sarà voluto promuovere il sesso non protetto a rischio della propria vita, ma il negare i fatti è un fatto gravissimo.
E dinnanzi ad un'amministrazione che avrebbe detto che non c'era alcun problema con i testi delle cartoline ma solo con i disegni, ProVita afferma: «Una vittoria al 50% dunque, ma per la quale ci congratuliamo con l’intera Giunta di Treviso… nella speranza che la prossima volta il loro coraggio sia ancora maggiore: il coraggio di distribuire volantini in cui si spieghi che per combattere l’Aids bisogna combattere la promiscuità sessuale!».

Come al solito c'è la speranza che i genitori bigotti abbiano il buonsenso di non credere a quanto asserito dall'organizzazione omofoba, dato che un incentivo a praticare sesso non protetto è una modalità con cui si rischia di danneggiare gravemente la salute dei propri figli.
Di certo fa riflettere che questa gente venga fatta sedere al Senato per decidere dell'educazione dei nostri figli o sia chiamata a scrivere mozioni sui programmi scolastici che la Lega sta provvedendo a far approvare in tutto il nord Italia.

Clicca qui per leggere l'articolo pubblicato da ProVita.
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