È il Family day ad essere incostituzionale, non certo i matrimoni gay!


Un italiano su cinque è divorziato, due su cinque è separato. Sono dieci milioni gli italiani che sfruttano la prostituzione, in molti casi anche con minorenni. Eppure secondo la combriccola di Adinolfi e compagni, i bambini vanno «difesi» attraverso un provvedimento volto a renderli orfani di genitori ancora viventi ed attraverso la negazione dei loro diritti.
Le cronache dei giornali riportano notizie di ragazze che sono state trovate a far sesso con il compagno davanti al figlioletto, giusto nel caso in cui lo si volesse palpeggiare. Per la legge italiana, quelle coppie sono più meritevoli di diritti rispetto ad due bravi genitori dello stesso sesso solo perché eterosessuali. I partecipanti del Family day scenderanno in piazza a chiedere che siano quelle le famiglie da premiare, sostenendo che l'unico elemento che formi una famiglia sia l'eterosessualità non l'amore né l'atteggiamento di mutuo rispetto.

In italia sono cinque milioni le coppie non sposate che non hanno figli. Eppure, si tratta di famiglie a cui vengono garantiti i diritti previsti dall'articolo 29 della Costituzione solo perché eterosessuali. Ad altre famiglie, formate da identiche componenti, quei diritti sono negati perché omosessuali.
L'articolo 3 della Costituzione sancisce chiaramente che «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Eppure basta essere accecati dall'omofobia per sostenere che nelle pieghe di quelle carte ci siano intenti occulti volti a legittimare la diuscriminazione.
Basterebbe l'articolo 3 a chiarire che se esiste un'ombra di incostituzionalità sulle unioni civili, è perché sono troppo dissimili dal matrimonio. Non certo perché ci assomigliano troppo!
A poco vale anche la scusa della «capacità procreatavi» che vedrebbe la società trasformata in un centro di ripopolamento in cui l'unico fine è il mettere al mondo dei nuovi disoccupati che probabilmente faticheranno a guadagnarsi da vivere in un mondo ormai sovrappopolato e carente di risorse. Ma anche a voler credere a quella teoria, è l'evidenza a spiegarci che la capacità procreativa di un gay sia maggiore a quella di un eterosessuale che ha problemi di sterilità. Eppure quest'ultimo ha la possibilità di accedere al matrimonio e alla stepchild adoption, un gay no.

Se volessimo provare questa teoria, basterebbe che Adinolfi ci prestasse sua moglie: un gay potrebbe tranquillamente ingravidarla, un uomo sterile no. Certo, risulta poi difficile credere che Adinolfi accetterebbe in casa un figlio nato da un rapporto sessuale intercorso fra la moglie e un estraneo, motivo per cui è facile prevedere che qual bambini sarebbe destinato a crescere lontano da casa sua, presumibilmente con il padre.
A rendere tutto ciò impossibile sarebbe poi sempre Adinolfi, dato che è lui ad esigere che quel bambino non debba poter avere la possibilità di essere adottato dal padre del compagno, ritrovandosi con un unico genitore e senza tutele. Avrà problemi quando crescerà e non potrà ereditare. Avrà problemi perché dovrà contribuire economicamente ad un padre che non potrà campare senza reversibilità. Insomma, dovrà essere punito perché ha genitori che non piacciono ad Adinolfi (che potrà spassarsela sapendo di aver diritto alla reversibilità e alla tutela giuridica delle sue figlie).

Alla faccia della pari dignità ed eguaglianza prevista dalla Costituzione!
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