Salvini sulle unioni civili: «Per miei amici gay quella legge è una pagliacciata»

«Ho tanti amici gay». È questa una tra le frasi più abusate dagli omofobi, generalmente prologo di una qualche affermazione di rara violenza contro le persone lgbt. Personaggi come Silvio Berlusconi, Carlo Giovanardi, Pierferdinando Casini, Angelino Alfano e Daniela Santanchè sono ricorsi a quello stratagemma, al punto che giornali satirici come Lercio non hanno mancato di ironizzare su quell'evidenza nel pubblicare articoli intitolati "Scoperto omofobo che non ha amici gay".
Ma nessuno sino ad oggi si era spinto al livello di Matteo Salvini, pronto a sostenere che siano i suoi amici gay a chiedergli di negargli qualunque diritto civile e qualunque tutela legale. All'agenzia stampa Aska, il segretario del Carroccio ha dichiarato: «È una legge fatta male e invito i sindaci, a prescindere dal loro colore politico, a non applicarla perché è l'anticamera delle adozioni gay che secondo me sono una follia e tantissimi omosessuali che conosco non sono d'accordo con queste pagliacciate politicizzate ma vorrebbero semplicemente lavorare un po' di più e stare tranquilli un po' di più. Quindi invito chiunque si senta di farlo a non applicare una legge sbagliata che vedrete nei prossimi mesi che casino porterà nei tribunali».
Inutile a dirsi, se prospetta che si arriverà nei tribunali dinnanzi alla sua violenza nell'invitare i sindaci a non rispettare la legge per negare con la forza i diritti dei gay, allora dovrebbe essere evidente che i gay non sono con lui ma contro di lui. E comunque anche i gay hanno tanti amici etero, e molti di loro si accontenterebbero di non dover più essere costretti a sentire le sue sperate.


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