Il negazionismo di Simone Pillon: «Nei campi di sterminio sono stati uccisi poche decine di gay»


Da mesi l'integralismo cattolico è impegnato ad organizzare centinaia di convegni di disinformazioni volti a creare inutili isterie che possano creare odio verso le unioni civili e vantaggi politici ai partiti di estrema destra. La loro teoria è che esista una fantomatica "legge naturale" in cui è scritto che il matrimonio voluto da Dio sia solo quello tra un uomo e una donna, motivo per cui il riconoscimento giuridico di altre famiglie andrebbe ad annientare quella legge e a «distruggere» la famiglia.
Difficile è non notare come una simile teoria sia una contraddizione in termini: non solo è improbabile sostenere che Dio abbia creato la reversibilità della pensione (il che sottolinea come il matrimonio sia un atto civile e non un certo un fantomatico volere di Dio), ma si sostiene anche che i diritti altrui cancellerebbero una legge che loro sostengono sia naturale (cosa che peri sua definizione non sarebbe possibile).
A corollario ci sono poi quei piccoli dettagli che a loro paiono non interessarli, come il domandarsi perché mai la natura abbia creato l'omosessualità e l'abbia fatta sopravvivere alla selezione naturale se davvero fosse stata contraria alle sue leggi, così come questa gente pare ignorare che il riconoscimento di una famiglia non cambia nulla: semplicemente si da dignità a ciò che non era riconosciuto, ma non c'è nulla di nuovo che viene creato (così come il signore in questione è solito sostenere). Il dato di fdatto è che la famiglie gay esistevano già prima della sua nascita ed esisteranno anche quando lui sarà morto, indipendentemente dal fatto che vengano riconosciute o meno dallo stato.
Grave è come la loro teoria non sia diversa dalla sostenere che la fine della segregazione razziale fosse una minaccia per la razza bianca, in quell'ottica in cui ci si inventa una scusa per guadagnare potere politico da quella paura che si sta fomentando (ovviamente nel nome di Dio, così come fecero i loro precedessori nel difendere la violenza e la discriminazione verso i neri).

Nel corso di un recensente convegno, il signor Simone Pillon ha sfoderato tutto il suo arsenale nel sostenere che sia importante impedire il riconoscimento delle famiglie gay perché altrimenti lui si immagina che accadranno una serie di conseguenze che porteranno a risultati disastrosi. Nulla di più di semplici congetture, basate su semplificazioni che potrebbero portarci a sostenere praticamente di tutto. Ad esempio chi è contro il divorzio potrebbe chiedere un divieto ai matrimoni perché così si è certo che quella possibilità possa verificarsi. Simili "argomentazioni" non sono bastate ad un genitore di un ragazzo gay che, ascoltata la lunga trattazione, ha sollevato lecite obiezioni su quanto detto. Ed è in quell'occasione che Pillon si è lasciato andare a curiose teorie:

Io questa sera non ho parlato di omosessualità. Non ne ho parlato volutamente perché quello che è l'orientamento sessuale di una persona, non la può definire. Il mio problema è un problema di identità. Una persona non può essere definita dal suo orientamento sessuale. Io rifiuto di essere considerato un eterosessuale. Io sono un maschio.
Allora io, con questa modalità di approccio, li comprendo tutti. Perché suo figlio non è un omosessuale, è un maschio. Ha delle tenenze di tipo omosessuali di cui questa sera non stiamo parlando e che non ci riguardano. Il problema della legge sulle unioni civili non riguarda le persone con tendenze omosessuali, il problema sulle unioni civili è che due maschi possano contrarre matrimonio, anche se non sono persone con tendenze omosessuali. Perché due maschi, in base alla legge attuale, due maschi possono contrarre matrimonio. Punto. Non c'è scritto che devono essere omosessuali. Se io voglio, e non ho tendenze omosessuali, posso sposare il mio amico.

Il primo punto che salta all'occhio è il solito fastidioso ed offensivo utilizzo della formula «tendenze omosessuali» con cui vengono definiti i gay. Un gay è un gay e non ha certo tendenze che possano essere descritte come un qualcosa di pruriginoso solo perché quello è il termine usato dalla Chiesa Cattolica nel suo catechismo. Ma già questo ci mostra come la trattazione non sia certo ricolta ai diritti civili ma all'uso di fantomatiche teorie pseudo-religiosi ritenute utili per argomentare la discriminazione.
Si passa poi alla più bieca generalizzazione e si elimina qualunque specificità all'uomo nell'inneggiare ad una classificazione basata sulla presenza di un pene o di una vagina. Si dice che non importa se alcune persone amano persone del proprio sesso o che altre abbiano una diversa identità di genere, l'importante è farle rientrare in schemi binari basati sulla propria esperienza personale: se io sono maschio e mi piacciono le donne, allora la legge deve prevedere questa possibilità come l'unica accettabile e degna di tutele giuridiche.

Inutile a dirsi, le attuali leggi non prevedono neppure che un uomo e una donna che si sposano debbano essere per forza eterosessuali. E se bastasse la compresenza si un uomo e una donna, allora perché un uomo non dovrebbe poter sposare la sorella? Darebbero un uomo e una donna e, sulla base della sua semplificazione, sarebbero una coppia ideale.
L'esempio può sembrare folle, eppure Pillon si spinge a sostenere che se si dovesse riconoscere l'unione tra due uomini, allora si aprirebbe la strada a qualunque tipo di unione. Peccato che lo stesso si potrebbe dire dell'unione uomo e donna, dato che se si entra nell'ipotesi fantascientifiche di che cosa può accadere, tutto sarebbe ipotizzabile.
Il punto chiave è come Pillon ipotizzi di voler sposare il suo "amico", anche se è proprio in quel termine che si evidenzia come sarebbe lui a voler buttare via la propria unione con una persona che non è il suo compagno. Alla stessa stregua un uomo già oggi può sposare una sua amica, dato che lo stato si basa sulla dichiarazione fatta e non certo su un'investigazione dei reali sentimenti. Quindi non si capisce in che modo quell'esempio dovrebbe avere valore.
Impagabile è stato anche il suo mettersi a mimare un rapporto sessuale tra un uomo e una donna, sostenendo che Dio dica che solo così si uniranno in una sola carne per dare vita a dei figli. Ovviamente non è detto che ciò accada, dato che il matrimonio è aperto anche a persone in un'età che non permette di fare figli o a coppie che non possono o non vogliono averli. Naturalmente avrà ragione lui e sarà sbagliata la natura che ha creato l'omosessualità, ma ciò non toglie il tentativo di cercare di attribuire al matrimonio un significato diverso da quello previsto dalle leggi vigenti (in cui l'obbligo alla procreazione non è certo incluso).

Ripetuta ad oltranza la teoria che se non si impedisce a due uomini di potersi sposare, allora cade ogni limite e lui si potrà sposare con due donne o con sua figlia, si arriva a tirare in ballo il solito Giorgio Ponte per sostenere che se quel professore di religione con "tendenze omosessuali" è d'accordo con lui, allora significa che i diritti dei gay non c'entrano nulla. Ovviamente poco importa se Ponte sia un personaggio che si disprezza il suo orientamento sessuale e che partecipa a tutte le manifestazioni integraliste chiedendo che la sua persona sia ritenuta inferiore ad Amato o Adinolfi: per l'integralismo quello è un trofeo da sbandierare come i nazisti facevano con quegli ebrei che giustificavano la loro persecuzione.

Dice Pillon:

Il problema non è l'omosessualità. L'omosessualità è la foglia di fico. E le persone come sui figlio a cui io voglio benissimo, sono esseri umani di sesso maschile che hanno tutta la dignità, tutta l'attenzione e tutto l'amore che devono avere e di cui hanno diritto. Ma vengono strumentalizzati da questa battaglia che fa finta di portare avanti i loro diritti ma l'obiettivo è che non gliene frega niente a nessuno dei loro diritti. L'obiettivo è quello di de-costituire l'identità degli esserei umani e soprattutto della famiglia

Una frase imbarazzante che gli è valso l'applauso dei presenti in sala, evidentemente assetati di pretesti per discriminare i gay potendo dire che è per il loro bene che gli negheranno ogni diritto mentre cercano di appropriarsi dei loro contributi per ambire a reversibilità maggiori da potersi godere mentre li lasceranno morire di fame in un qualche ghetto.
Ovviamente si sarebbe potuto dire che è per il loro bene che ai neri devono essere vietati matrimoni misti o che è per ill oro bene che gli ebrei venivano bruciati nei forni. Se si ignora in giudizio delle proprie vittime (os e ci si appella solo a personaggi come Ponte), è facile poter spacciare ogni violenza come un qualcosa che viene fatto per il bene altrui. Anche i genocidi e gli omicidi.

Pillon prosegue il suo discorso sostenendo di aver casualmente incontrato in Olanda una ragazza che è corsa da lui a raccontargli di vivere in un poliamore (che ovviamente l'avvocato considera una conseguenza delle unioni civili) e si lancia nel sostenere che nella Costituzione Repubblicana è indicato che la famiglia debba necessariamente essere costituita da un omo e una donna (nonostante non siano indicati i sessi) prima di arrivare ad urlare contro Arcigay sostenendo che quei gruppi parlino dello sterminio dei gay ad ogni giornata della memoria nonostante (anzi, a suo dire oggi si andrebbe in giro a dire che oggi il ricorso dell'olocausto sia incentrato solo sulla persecuzione degli omosessuali). Da qui arriva la verità secondo Pillon, volta a sostenere che «Se noi andiamo a vedere i numeri delle persone omosessuali che sono state uccise nei campi di sterminio in quanto omosessuali, stiamo parlando di poche decine di persone rispetto al numero complessivo di milioni».
Sarà, ma altri numeri dicono che, solo in Germania, furono 10mila gli omosessuali arrestati, 60mila i condannati a pene detentive e migliaia quelli torturati ed uccisi nei lager. Negare che siano mai esistiti per cercare di ottenere consensi appare una vera e propria offesa alla loro memoria da parte di un personaggio che pare farsi beffa persino dei cadaveri al solo fine di alimentare quella stessa ideologia che li ha uccisi. Le sua motivazioni non paiono differire per nulla dal Paragrafo 175 che si basava sul voler negare e cancellare qualunque diritto per chi non corrispondesse al maschio ariano eterosessuale gradito al Terzo Reich.

L'impressione è che dinnanzi a qualunque obiezione, questa gente cerchi di cavarsela tirando fuori frasi ed offese sempre maggiori e sempre più negazioniste. Peccato che, stando all'esempio che abbiamo dinnanzi agli occhi, nessuno di loro sappia argomentare in che modo la loro propaganda dell'odio dovrebbe essere a vantaggio delle vittime o in che modo i diritti altrui siano una minaccia. A tutto ciò ci risponde sempre con congetture o con frasette volte a sostenere che loro non si ritengono responsabili di quelle vite spezzate dal pregiudizio.

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