Non ci sono i decreti attuativi, ma Gianfranco Amato insulta i gay perché non si è ancora sposato nessuno


Siamo alla follia. Sappiamo tutti che le unioni civili sono legge dal 5 giugno scorso ma che l'assenza dei decreti attuativi fa sì che non ci si possa unire civilmente. Un'evidenza chiara a tutti ma non ai giornalisti de La Preaplina, un giornale di Varese pronto a sostenere che nessuno voglia sposarsi perché nessuno è ancora andato in Comune a farsi dire che non è ancora possibile contrarre un'unione.
Ma è appellandosi proprio a quell'articolo che Gianfranco Amato, segretario del partito di Adinolfi e presidente dei Giuristi per la vita, si è lanciato in una delle sue solite affermazioni ideologiche che mettono a dura prova la pazienza delle sue vittime preferite. L'uomo che nel corso degli ultimi anni ha passato la sua intera esistenza ad organizzare convegni di disinformazione volti a sostenere che i gay siano persone peccaminose e sgradite a Dio, immeritevoli i avere i suoi stessi diritti, ora si lancia nel sostenere che è colpa dei gay se si è perso tempo a parlare di diritti che lui avrebbe preferito negare loro. Dalla sua pagina Facebook, scrive:

Il matrimonio è un istituto ormai in crisi da anni, sembrava che solo per le coppie omosessuali fosse una questione di vita o di morte, di diritti fondamentali che hanno bloccato il parlamento per tre mesi. Oggi scopriamo che quello che dicevamo e scrivevamo era la semplice verità: il simil matrimonio omosessuale è servito solo per creare una nuova visione antropologia da poter insegnare nelle scuole. La legge è pedagogica e oggi tutti gli insegnanti dalle materne alle medie possono propinare ai nostri figli qualsiasi teoria gender perché dal 5 giugno esiste l'unione civile omosessuale istituzionalizzata. Nessun papà o mamma si scandalizzi se la figlia torna a casa dicendo "mamma la maestra ha detto che posso scegliere se innamorarmi di un bambino o di una bambina" oppure "papà la maestra ci ha letto una fiaba in cui due uomini si innamoravano e vivevano felici con due figli avuti con il loro semino e l'ovino di una signora "gentile" in una clinica olandese". Tutto questo e' legge di stato e ne pagheremo le conseguenze....

La sua teoria è semplice: il suo matrimonio vale di più di quello di due persone a lui sgradite, alle quali viene affibbiato un qualche insulto volto a negare loro pari dignità così come tanto piace ai suoi fan assetati di odio (un odio troppo spesso predicato nel nome di un Dio che Amato descrive quasi come une essere spregevole e violento che non ha altra preoccupazione se non l'appurare che i peni vengano infilati in delle vagine).
Ma ovviamente potremo star certi che l'avvocato farà di tutto per dire a quella bambina che non deve assolutamente poter amare un'altra donna dato che lei è femmina e quindi Dio esige di vederla penetrata da un pene eretto. Ed Ovviamente ci penserà sempre lui a dire che non c'è nulla di male se un genitore vuole insegnare ai figli il disprezzo di gay e lesbiche, così come sarà lui a farsi portavoce di un movimento liberticida volto a punire chiunque non sia fatto a sua immagine e somiglianza.
Anzi, potremmo forse scommettere anche sul fatto che lui farà di tutto per far creder che l'omosessualità sia una scelta e che i gay sono persone da disprezzare perché hanno scelto di non essere così come lui ha deciso dovessero essere.
Quindi state sereni: sappiate che l'avvocato continuerà a minacciare la vostra vita e la vostra libertà, sostenendo di essere migliore di voi. Continuerà a propagandare odio contro di voi e continuerà a far finta che sia una mera inezia il fatto che un diritto sia tale indipendentemente dal numero di persone che vi ci accedono. Perché un conto è decidere di non sposarsi, un'altro è non poterlo fare perché un avvocato di Varese vi disprezza con tutto sé stesso e chiede norme che vi impediscano di poter vivere con gli stessi diritti di cui gode lui.... ma in fondo lui dice che il vostro è un "simil-matrimonio", forse perché vi reputa "simil-persone" immeritevoli di esistere contro il suo volere e contro la convenienza politica dei gruppi conservatori statunitensi che rappresenta.
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