Tosatti all'attacco dei prelati che non discriminano «sodomiti e concubini»


Il vaticanista Marco Tosatti è una di quelle persone che ha immolato la sua vita ad una propaganda d'odio verso la comunità gay. Dalle pagine de La Stampa ha lanciato appelli contro la difesa dei minori dalle violenze, così come ha cercato di manipolare dei dati statistici al fine di incolpare i gay dei crimini di pedofilia che avvengono all'interno della Chiesa.
Divenuto un vero e proprio punto di riferimento per l'integralismo anti-gay, ci sarebbe da domandarsi come quest'uomo possa dormire la notte nel sapere che i suoi articoli vengono riproposti con titoli criminali come «Bonny, il vescovo kasperiano che “benedice” sodomia e concubinato». Quale parte dell'incessante macchina del fango che l'integralismo cattolico ha avviato per cercare di alimentare odio e violenza contro un'intera comunità (approfittando anche si un governo che none esiste e che non farà rispettare la legge a difesa dei cittadini vittime di questa aggressione) si può facilmente osservare la presenza dei soliti insulti e le solite virgolette atte a togliere dignità alle parole che si riferiscono alle persone lgbt. Ma, soprattutto, c'è rabbia e voglia di punire chiunque osi dissentire dai diktat integralisti e dai loro distinguo di stampo fascista. Ed è sempre ricorrendo ad un isterico uso di virgolette che viene spiegato come «Johan Bonny, vescovo di Anversa, in Olanda, nonché fedele discepolo di Walter Kasper, ha proposto di inventare dei “rituali” che celebrino e “benedicano” le “unioni diverse”».

Solo a quel punto, dopo aver già suggerito al lettore che Dio non amerebbe i suoi figli gay perché prediligerebbe una sorta di razza più ariana, si riportano alcune frasi scritte da Marco Tosatti:

“La questione – dice a un certo punto mons. Bonny – è di sapere se dobbiamo inglobare tutto in un modello unico”, riferendosi al matrimonio e alle relazioni interpersonali. “Non dovremmo evolvere verso una diversità di rituali nei quali potremmo riconoscere le relazioni fra gli omosessuali a partire da una prospettiva ecclesiale e credente?”.
Anche l’approccio verso le persone divorziate e risposate senza riconoscimento di nullità del primo legame dovrebbe essere differente. L’arcivescovo di Anversa pensa che in certi casi la Chiesa potrebbe benedire una seconda relazione. “La Chiesa ortodossa da molto tempo ha la pratica di confermare una nuova relazione per ragioni di misericordia, il che vi permette come nuova coppia di ritrovare un posto nella comunità. Tuttavia questa nuova benedizione non è la ripetizione o la sostituzione del primo matrimonio sacramentale. Che è e resta unico”.

E se dinnanzi ad opinabilissime teorie di Adinolfi gli articoli di Tosatti presentano quelle tesi come verità rivelate, qui si fa molta attenzione a sottolineare che si tratta di un'opinione da cui sarebbe lecito dissentire. Sarà forse un caso, ma purtroppo a pensar male spesso ci si azzecca.
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