L'associazione Provita celebra l'opera di Nicolosi, l'uomo che spingeva al suicidio glia adolescenti gay


Nel 2010, psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, psicoanalisti, studiosi e ricercatori italiani sottoscrissero un documento per condannare ogni tentativo di patologizzare l'omosessualità, affermando che «qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico». Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi si è espresso più volte sulla dannosità delle terapie riparative e contro la concezione dell'omosessualità come malattia.
Questa evidenza scientifica rende ancor più grave come alcune organizzazioni politiche che amano trincerarsi dietro uno pseudo-sentimento religioso possano promuovere quello strumento di morte. Tra loro non manca la solita Provita Onlus, l'organizzazione filo-russa di estrema destra guidata dall'imprenditore Toni Brandi.

In un violento articolo di promozione di quelle fantomatiche "teraprie riparative" che hanno condotto alla morte migliaia di adolescenti, l'organizzazione pare assetata di odio nell'offrirsi come strumento di promozione verso quel Luca Di Tolve che da anni va in giro a sostenere che i gay sono esseri satanici che devono essere curati. Da voltastomaco è quanto siano stati capaci di scrivere:

Si è spento ieri, 9 marzo 2017, lo psicologo clinico statunitense Joseph Nicolosi, considerato un grande nemico dell’omosessualismo, ossia dell’ideologia della lobby LGBT. Nicolosi è stato infatti co-fondatore del NARTH (National Association for Research and Therapy of Homosexuality) ed è stato uno degli esponenti di spicco delle teorie riparative. All’omosessualismo Nicolosi contrapponeva una cura integrale della persona, guardata con il massimo rispetto e amore possibile.

Insomma, apprendiamo che Toni Brandi definisce "amore" lo spingere al suicidio un adolescente solo perché i suoi genitori lo volevano eterosessuale. Ma in quel crescendo di propaganda ideologica che
rende l'organizzazione di Brandi non dissimile da una setta satanica, l'ultra-integralista aggiunge:

Pubblichiamo quanto ci ha inviato Luca di Tolve, persona che ha pagato in prima persona i danni dell’omosessualismo e che oggi si fa testimone della bellezza dell’eterosessualità.
«Con tristezza e gratitudine onoriamo la persona del dottor Joseph Nicolosi. Grande amico e maestro, e devoto cattolico. Grazie a Dio per la sua amicizia e i suoi insegnamenti. Possa riposare in pace. La giornata di ieri, 9 marzo, il nostro caro amico dr. Joseph Nicolosi è deceduto in ospedale, a 70 anni di età.
Con questo mix di tristezza, dolore e gratitudine enorme, onoriamo Joe Nicolosi. Grande uomo, con un bel fegato, eccellente maestro. Grazie per la sua persona e la sua disponibilità per insegnarci la verità e la profondità psicologica. Rendiamo grazie a Dio per i momenti che abbiamo potuto condividere con lui, per i progetti con rinascere, e per quello di cui avevamo parlato con lui, e i servizi che in quello professionale e personale ci arrivo a prestare.
La misura in cui la lobby gay celebra la sua morte, è la misura della paura al peso della verità e il coraggio con cui l’ha difeso, per aiutare quelli che ci hanno fatto credere che non potevano essere aiutati. Onoriamo e ringraziamo per la vostra vita. Ora ha finito la sua missione. E ci lascia con un grande impegno».
Un impegno apparentemente sempre più gravoso: l’omosessualismo si sta oramai insinuando ovunque. Eppure Nicolosi c’insegna che la cosa più importante rimangono sempre le persone, nella loro integrità.
Riposi in pace, dottore!

Ovviamente non c'è da stupirsi se Di Tolve possa piangere la morte dell'uomo che ha reso possibile il suo business, altrimenti come potrebbe potuto far soldi venendo false teorie scientifiche che sfittano l'omofobia e lo stigma sociale? Senza Nicolosi e le destre statunitensi che lo hanno promosso, davvero avrebbe potuto guadagnare soldi sostenendo che per "curare" i gay bisogna dire loro che Dio ha creato l'uomo eterosessuale e che il sesso gay sarebbe come «decidere di bere da una cannuccia infilata in una narice»? Chiunque guardi cosa viene raccontato durante i suoi seminari, al massimo potrà domandarsi perché non sia in carcere per truffa. Ed è in questo quadro che appare inaccettabile come un'organizzazione a cui lo stato italiano riconosce lo stato di "onlus" e i relativi sgravi fiscali possa propagandare una simile ignoranza a danno degli adolescenti in una totale noncuranza dei rischi evidenziati dall'intero mondo scientifico.

Tra i commenti l'associazione Provita nega anche tutti i fatti di cronaca che raccontano le torture a cui alcuni adolescenti sono stati sottoposto, spergiurando che i gay vengano "curati" semplicemente parlando. E qualche loro proselito spergiura che siano gli psicologi a curare i gay, anche se ciò dimostra come si sia davanti a persone che parlano senza cognizione di causa o dinnanzi a professionisti che dovrebbero essere radiati dato che l'Ordine vieta simili violenze e delinque processo possa danneggiare la salute dei pazienti (con espliciti riferimenti a quelle fantomatiche "terapie"). Ma in fondo perché mai dovremmo mettere in dubbio la verità che Toni Brandi, da eterosessuale appassionato di donne, rivela si suoi proseliti che gli altri sono sbagliati e vanno riparati perché non sono fatti a sua immagine e somiglianza? È ovvio che lui sappia la verità di ciò che non lo riguarda nel momento in cui la sua versione dei fatti è volta a sostenere che lui sia "migliore" per diritto di nascita. Lo diceva anche Hitler.
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