Reggio Emilia. In 300 partecipano alla processione di preghiera contro i gay


Si è svolta questa mattina la vergognosa processione degli estremisti di estrema destra contro il gay pride di Reggio Emilia, una processione aperta da alcuni sacerdoti che agitavano il crocifisso come se si trattasse di un'arma di offesa. La loro rivendicazione è il sostenete che accettare l'esistenza dei gay sia «fonte di scandalo per la popolazione» e che i loro diritti abbia «offeso gravemente il sacro cuore di nostro Signore Gesù Cristo».
La manifestazione ha visto sfilare circa 300 estremisti, i quali hanno percorso via Emilia Santo Stefano e corso Garibaldi, per poi fermarsi a "pregare" contro il loro prossimo davanti alla basilica della Ghiara.
Il portavoce del movimento ha poi raccontato ai presenti che quella discriminazione è giustificata da una Chiesa Cattolica che legittima l'odio attraverso i documenti di Ratzinggher in cui l'omosessualità veniva definita «intrinsecamente disordinata». Un'asserzione che si pone a beneficio di chi sfrutta quei documenti per inneggiare ad una nuova razza ariana in cui l'eterosessualità debba essere ritenuta superiore anche dinnanzi a matrimoni infecondi e non aperti alla vita come quelli loro leader Massimo Gandolfini (che nel suo libro racconta tranquillamente di come lui abbia dovuto adottare dei bambini perché dall'unione sessuale con sua moglie non poteva nascere la vita).
«L'omosessualità è il più grave dei peccati». «La droga è un vizio e la sodomia è un vizio». «Fa rabbrividire un Papa che dice che un gay non va giudicato». Sono queste alcune della aberranti dichiarazioni raccolte da Reggio Online in alcune interviste ai partecipanti alla processione omofoba.

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