Secondo TgCom, la «processione di purificazione» contro i gay era una «manifestazione religiosa»
C'è da restare sbigottiti nell'enfasi con cui TgCom ha parlato delle preghiere contro i gay organizzate dai gruppi neofascisti a Reggio Emilia.
L'articolo sostiene che «allʼiniziativa del Comitato Beata Giovanna Scopelli hanno partecipato fedeli da tutta Italia». Una frase che parrebbe voler sostenere che quelli non fossero neonazisti, ma fedeli di una religione che vede nell'odio verso il prossimo il suo unico dogma (salvo magari citarla per chiedere che si spari ai migranti in modo che muoiano nel Mediterraneo senza rompere le scatole alle "radici cristiane"dell'Italia).
Non meno grave è come l'unico pensiero promosso dal sito Mediaset sia stato quello del sito di estrema destra Radio Spada, pronta a sostenere che «la Processione è stata un trionfo. Attoniti ai bordi delle strade gli organizzatori del gay pride». In realtà gli organizzatori del pride avranno riso dinnanzi a quello spettacolo mortificante per i veri cristiani, ad uso e consumo di chi sostiene che Dio sia un oggetto utile solo a giustificare ogni più perversa forma di odio. Eppure pare che non si sia voluto dare alcun contraddittorio per rendere verità quelle quattro stupidaggini raccontate dagli organizzatori della pagliacciata blasfema.
Sostenuto che la «processione di purificazione» fosse una «manifestazione religiosa», il sito Mediaset precisa che non ci sia stato «nessun incidente con gli attivisti dei diritti gay» quasi come se i gay fossero dei facinorosi che avrebbero potuto picchiare quelle povere vecchiette che stavano doverosamente chiedendo a Dio di pietrificare il terreno su cui quei luridi gay hanno osato posare i loro piedi.
Ed ancora, TgCom spergiura pure che «oltre a fedeli da tutta Italia e a rappresentanti di gruppi pro vita, erano presenti alcuni sacerdoti che hanno guidato canti e preghiere».
Leggi l'articolo completo su Gayburg