Amato inaugura lo sportello «anti-gender» di Prevalle, rigorosamente gestito da una sua discepola


In un centinaio di persone hanno partecipato alla manifestazione di protesta per l'ingiustificato sperpero di denaro pubblico con cui il comune leghista di Prevalle ha inaugurato uno sportello «anti-gender» a spese della collettività. Basterebbe già il nome per comprendere la natura ideologica di un ente capace di benedire una teoria che nessuno ha mai teorizzato mediante il ricorso a parole che paiono esistere solo nella mente dell'integralismo cattolico, tant'è che a presenziare all'inaugurazione della struttura hanno voluto proprio quel quel Gianfranco Amato che si quella parola ha basato il suo fatturato e ogni sua più perversa ambizione politica. Si tratta di un uomo che va in giro a raccontare di aver visto la Madonna e di essere stato da lei nominato «generale» di un esercito incaricato di ridefinire la supremazia ariana di chi eiacula nella vagina di una donna.

Nonostante oggi Amato racconti di essersi improvvisamente sentito chiamato da Dio nella sua crociata contro la pari dignità, la storia ci racconta qualcosa di diverso. Da anni milita nell'organizzazione integralista statunitense Adf (Alliance Defending Freedom) con cui si occupò di difendere le leggi fasciste italiane che imponevano i crocefissi nella aule aule. Dalle pagine de L'Occidentale, nel 2009 raccontava che:

Il lato oscuro dell’Europa anticristiana ha fatto sentire la sua voce. E lo ha fatto attraverso la bouche de la loi della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato lo Stato italiano in forza del principio per cui la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche “limita il diritto dei genitori di educare i loro figli secondo le loro convinzioni e il diritto di scolari di credere o di non credere”.

Oggi racconta che i genitori debbano avere pieno diritto di vietare che le scuole possano tenere libri a lui sgraditi o che si possano tenere lezioni a lui sgradite in virtù di come lui sostenga che opporsi a qualunque forma di educazione al rispetto dia un diritto «dei genitori di educare i loro figli secondo le loro convinzioni». Insomma, la stesse frasi avrebbero significato diverso a seconda della sua convenienza, anche se l'unica cosa che in realtà non p mai cambiata è solo la sua propensione a cavalcare l'isteria e a sfruttare il cristianesimo come oggetti utili a propagandare e fomentare odio contro un'Unione Europea che lui vorrebbe fosse distrutta.

Appurato come le finalità della sua azione siano prettamente politiche e propagandistiche, appare fastidioso vederlo nelle fotografie di rito accanto alla quella sua discepola che il Comune leghista di Prevalle ha messo a capo dell'ufficio ideologico. E fastidioso è anche come quella Sara Prandini non faccia mistero di come ad animare la sua crociata d'odio (per l'appunto, finanziata dal comune e sponsorizzata dalle istituzione) sia solo la sua profonda convinzione che chi non è come come lei debba essere ritenuto sbagliato. Non solo. Ai giornali dichiara pure che;: «Vogliamo parlare ai nostri giovani, dire che l'unica famiglia che esiste è quella composta da padre, madre e figli anche se non abbiamo nulla contro gli omosessuali per i quali dobbiamo pregare molto».
Par dunque che Sara Pandini, quale esponente del patito di Amato ed Adinolfi, ha imparato bene la lezioncina su come poter sfruttare la preghiera come arma di offesa, pregando contro qualcuno e ringraziando Dio di averla fatta migliore degli altri. Più meritevole. Più ariana.

E se sinceramente la signora Pandini avrebbe bisogno di tante preghiere perché Dio possa disannebbiare una mente evidentemente offuscata dal suo profondo odio verso il creato, intollerabile è come tutto ciò possa avvenire con istituzioni che avvallano l'opera satanica di chi prega contro il prossimo e promuove odio contro alcuni ragazzi per conto delle istituzioni.
A protestare davanti alla sede del Comune di Prevalle c'erano anche molti insegnanti della scuola in cui la Pandini imporrà i suoi dogmi di promozione dell'omofobia e del bullismo. Con buona pace di quei ragazzi che verranno picchiato o spinti al suicidio nel suo nome. Ma forse una vita umana è un prezzo che si può anche pagare per il suo rivendicare che la modalità in cui si fa penetrare vaginalmente debba essere elevata al livello di un merito giuridico e civile.
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