Mario Adinolfi insiste: il caso Ratisbona sarebbe un «avvertimento in stile mafioso» di Bergoglio a Ratzinger

Se l'integralismo cattolico ci sta prendendo gusto nell'organizzare «processioni di riparazione» contro i gay, forse potremmo anche mettere la mano sul fuoco che non li vedremo mai in piazza per chiedere perdono a Dio per le violenze subite da 547 bambini che frequentavano il coro del duomo di Ratisbona. E tutto questo non perché Dio abbia mai avuto nulla a che fare con le loro rivendicazioni , ma solo perché l'odio torna politicamente utile alla promozione del nazionalismo e del neofascismo mentre uno scandalo che coinvolge il fratello del Papa integralista sarebbe uno smacco per chi ha bisogno di far riferimento a lui per poter giustificare nel nome di Dio qualunque forma di razzismo, omofobia e xenofobia.

A piegarci tale evidenza è la pagina forzanovista "No alla legge Cirinnà", da anni dedita alla promozione di odio ed intolleranza. Su Facebook si presenta con una testata in cui si deridono i preti che osano avere dubbi sul celibato, le suore che chiedono di non essere ritenute inferiori ai preti o i sacerdoti che non comprendono perché mai si debbano odiare i gay. L'immagine mostra papa Ratzinger che chiede a Bergoglio: «Ora che hai aperto la stalla, come pensi di fare?».
Proseguendo la lettura, tra i messaggi troviamo articoli inneggianti elle illuminate teorie di Mario Adinolfi dal titolo "L'attacco a Ratzinger coperto dalla nuova Chiesa". Scrivono:

"Uno schizzo di m..da sulla veste bianca del papa emerito". Così Mario Adinolfi ha commentato l'attacco mediatico internazionale contro Ratzinger per mezzo del fratello Georg, direttore del coro di Ratisbona. Un attacco evidentemente coperto dalla "nuova chiesa". Un avvertimento in stile mafioso seguito alle esplosive dichiarazioni del papa emerito sullo stato della Chiesa. Il messaggio che lancia la "nuova chiesa" è il seguente: i grandi media scrivono ciò che diciamo noi, se il papa emerito continua a parlare siamo pronti a linciarlo su tutti i mass media internazionali.
Adinolfi sottolinea come il fratello di Ratzinger sia stato il direttore del coro di Ratisbona, che non ha avuto alcun ruolo con i casi di presunte violenze, per le quali sono stati indagati 49 educatori laici della scuola, che nulla avevano a che fare con il coro. È stata costruita una gigantesca campagna mediatica per colpire e intimidire papa Ratzinger, e ciò che mette i brividi è che questa operazione non può essere stata condotta senza il via libera dei piani alti in Vaticano.

In realtà, checché ne dica Adinolfi, una qualche responsabilità Ratzinger dovrà pur avercela. Ammesso e non concesso di non voler tener conto dell'inchiesta che ha appurato come lui fosse al corrente degli abusi, resta comunque il fatto che fosse il direttore di quel coro per ritenere che avesse il dovere di vigilare. 547 vittime non sono certo una realtà che poteva passare così inosservata...
Ma qui non si parla mai delle vittime, ossia di bambini che non interessano minimamente a chi dice di voler "difendere i bambini" quando in realtà ad interessargli è solo il ritorno politico di slogan in auge sin dall'epoca nazista. E vien da sé che dà loro molto fastidio il fatto che possa emergere la verità su fatti che avrebbero preferito insabbiare pur di non infangare il loro lasciapassare per rivendicazioni politiche assai poco cristiane. A spiegarcele è un altro post presente sulla pagina:

Dopo l'attacco di Spadaro e #igueroa a cattolici "integralisti" ed evangelici "fondamentalisti" made in USA, anche in Italia la "nuova chiesa" scaglia i suoi dardi avvelenati.
L'occasione è quella della mancata approvazione dello IusSoli, che ha indignato i pretoriani di Bergoglio. Così Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, già ministro del Governo Monti, tra i sostenitori più convinti della svolta dottrinale di Francesco, prende la palla al balzo per tradurre in italiano l'invettiva de "La Civiltà Cattolica" contro i cristiani che hanno votato Trump. Il messaggio è lo stesso, come pure l'obiettivo: nel mirino ci sono i cattolici tradizionalisti e quanti "si spendevano in difesa dei valori non negoziabili" che, dice Riccardi, "si sono cristallizzati nella critica al papa accusando la Chiesa di una deriva sociale". Per loro il bergogliano non risparmia l'insulto: "Se ne potrebbe parlare - sibila - come di nuovi cattolici adulti". In sostanza, ricorrendo al termine utilizzato per definire i sedicenti cattolici di sinistra, Riccardi accusa i cattolici fedeli al Magistero, alle Scritture e alla Tradizione di disobbedienza alla linea papale favorevole allo Ius Soli.

Insomma, quelle 547 vittime sarebbero una truffa pensata a tavolino perché una legge di pura civiltà piaceva a Francesco ma non a Benedetto XIX. Ed è ricorrendo al complottiamo e sostenendo che Gesù averebbe sicuramente invitato gli italiani a non accettare neppure chi nasce in Italia da genitori che vivono da almeno cinque anni nel nostro Paese:

Il portavoce del pontefice lancia una chiara minaccia anche ad Alfano e ai suoi sgherri che, in un sussulto di dignità, hanno provocato il rinvio della legge sulla cittadinanza agli immigrati: "Non capisco come Ap possa accreditarsi quale centro di ispirazione cattolica quando non è in sintonia con il sentire di questo mondo". E il mondo cui fa riferimento Riccardi, è appunto quello della "nuova chiesa", un insieme di prelati e intellettuali progressisti che hanno occupato il potere in Vaticano dopo la grande rinuncia di Ratzinger.

I fatti vengono riassunti in un invito a chieder la testa di Bergoglio e ad esigere un nuovo Papa che possa benedire le loro crociare xenofobe e omofobe come faceva il suo predecessore:

Ricapitoliamo. Negli ultimi giorni abbiamo assistito all'attacco dei bergogliani ai cattolici ed evangelici USA; abbiamo registrato il linciaggio mediatico internazionale del papa emerito dopo le sue esplosive dichiarazioni in seguito alla scomparsa del santo e martire cardinale Meisner; e ora osserviamo l'assalto alla baionetta ai cattolici italiani. Non c'è dubbio. La "nuova chiesa" si sente sempre più isolata. L'appoggio incondizionato dei mass media di regime, dei salotti mondani, dei poteri economici e finanziari, non si sono tradotti nel seguito sperato tra il popolo cattolico, che ha un fiuto naturale per i buoni pastori e, dice il Vangelo, "un estraneo non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei".
Così siamo passati alla fase della guerra aperta, un conflitto violento e senza esclusione di colpi, fatto di operazioni mediatiche sapientemente orchestrate. La "nuova chiesa" appare sempre più come un plotone di golpisti che si è arroccato nel fortino, pronti a far saltare in aria quanto c'è di più prezioso piuttosto che arrendersi all'evidenza della loro sconfitta culturale.

Insomma, l'integralismo e il dogmatismo sono le pietre su cui si fanno leva le rivendicazioni politiche delle lobby integraliste internazionali ne on è per loro tollerabile che un pontefice possa ricordare il messaggio d'amore di Gesù quando loro hanno bisogno di poterlo strumentalizzare come giustificazione ad ogni più perversa forma d'odio. E se fosse per il loro dogmatismo, ancor oggi chiunque osasse dire che la Terra non è piatta rischierebbe il rogo.


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