Se anche Repubblica si inventa un «turismo gender»

Pare inverosimile e preoccupante, ma ormai pare che persino Repubblica abbia fatto sua la terminologia creata dall'integralismo cattoloco a sostegno della sua truffa culturale sul "gender". In un articolo firmato da Chiara Spagnolo, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari si è lanciato nel sostenere esista un fantomatico «turismo gender». E quasi a voler aggiungere la beffa al danno, l'espressione è contenuta in un articolo dedicato al caso della casa vacanze di San Foca vietata alle coppie gay. L'annuncio dei proprietari recitava: «Non si accettano persone che aderiscono alla ideologia “gender” e coppie omosessuali anche se unite con rito civile».

Dopo aver raccontato i fatti, la giornalista scrive:

Al contrario, proprio la fetta di turismo gender nella provincia di Lecce ha rappresentato negli ultimi anni un serbatoio importante di guadagni per gli operatori di settore, alcuni dei quali hanno deciso di aprire strutture dedicate, che fanno il tutto esaurito per l'intera estate.

Pare difficile comprendere che cosa dovrebbe essere un «turismo gender». Se per «gender» si intendesse l'identità di genere, non si capirebbe perché mai si dovrebbe usare quel termine nei confronti dei gay. Il timore è che il termine sia stato usato nell'accezione adinolfiniana, secondo la quale il «gender» è tutto ciò che non sia integralista ed ostentatamente eterosessuale. Peccato che in quel caso Repubblica si starebbe rendendo complice di una truffa culturale assai preoccupante.


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