Secondo i seguaci di Provita, l'Aids è una punizione per chi va contronatura (e gli etero ne sarebbero immuni)


Pare non conoscere tregua l'instancabile attività di promozione dell'odio che l'organizzazione "Provita onlus" sta conducendo sui social network. Il gruppo di estrema destra ha sfruttato le nuove tecnologie per diffondere disinformazione, per legittimare l'odio omofobico e persino per incitare i genitori a sottoporre eventuali figli gay a quelle fantomatiche "terapie riparative" che potrebbero essere causa della loro morte. L'ultima offensiva è un messaggio pubblicato sulla loro pagina Facebook in cui asseriscono: «Anche i raduni di “orgoglio gay” favoriscono la diffusione di malattie. Lo sapevate?».
Se l'intento è quello di far percepire i gay come un pericolo sociale che andrebbe «disinfestato» (il termine è tratto proprio dal loro articolo), c'è da mettersi le mani nei capelli anche nel leggere quanto odio e quanta ignoranza trasudino i commenti dei loro seguaci.

Apre il circo il commento della signora Rosa, capace di affermare: «Anche a me dispiace per loro che non si lasciano aiutare, non vogliono. Ma ancor di più mi dispiace e mi indigna l'ingerenza nella scuola, nel voler propagandare l'omosessualismo come cosa "buona e giusta"». Le fa eco Marcello, il quale asserisce: «Condivido in pieno... poi diventa un epidemia... ma non gli critico loro hanno un brutto passo per essere così... avrebbero bisogno d'aiuto... ma non si lasciamo aiutare».
Pare dunque che questi figuri parlino dell'omosessualità come di una epidemia, forse incapaci di comprendere il testo in cui l'organizzazione omofoba di Brandi provava a convincerlo i che i gay siano la causa dell'Aids.
E dinnanzi a chi fa notare che le malattie sessualmente trasmissibili riguardino anche gli etero, un tal Francesco asserisce fiero: «Non credo proprio».
C'è poi il filone di chi scrive: «Si arrangino un pò, chi è causa del suo mal pianga se stesso!». Oppure: «Se si va contronatura, la natura poi si ribella, è normale».
Si tratta dello specchio dell'ignoranza e disinformazione creata da un gruppo che vive sulla promozione, con l'aggravante di come quel gruppo venga anche finanziato dallo stato per la sua guerriglia contro interi gruppi sociali.
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