Provita aizza i suoi seguaci contro Giorgio e Niccolò: «Fate schifo, brucerete all'Inferno»


È difficile non provare schifo e vergogna verso un'Italia capace di riconosce l'accesso al 5 per mille ad organizzazioni politiche che usano quei soldi per creare odio contro interi gruppi sociali. Capita però che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus venga foraggiata dallo stato mentre aizza i propri seguaci ad ostentare il loro smisurato odio contro le famiglie gay.
Questa volta le loro vittime sono Giorgio e Niccolò, i due ragazzi più giovani d'Italia ad aver contratto un'unione civile. Abusando delle virgolette come strumento utile a togliere dignità alle parole, l'organizzazione guidata da Toni Brandi ha pubblicato la loro fotografia accompagnandola con il messaggio:

Giorgio e Niccolò, 19 e 22 anni, si sono "uniti in matrimonio" e si definiscono "famiglia"

Tra i commenti l'organizzazione di estrema destra precisa che «il sarcasmo serve talvolta per rimarcare un comportamento che si va ad accusare». Poi, toccando il ridicolo, fingono di non essersi aspettato una pioggia di insulti e cercando di fare i santerellini nello scrivere: «Preghiamo tutti gli utenti di mantenere toni rispettosi e di non offendere. Altrimenti ci vediamo costretti a cancellare il video. Grazie».

Eppure c'è da mettersi le mani nei capelli nel leggere i commenti dei tanti seguaci  che si affidano a Brandi in virtù di come lui prometta che imporrà la supremazia delle loro relazioni contro quei gay che lui detesta con tutto sé stesso, arrivando sino a promuovere quelle fantomatiche "terapie riparative" cell'omosessualità che hanno mietuto vittime in ogni dove. La sua gente scrive frasi come: «Non è un matrimonio! Uomo e uomo non sono una coppia ne tantomeno una famiglia». «Si possono volere molto bene anche un vecchio ed un bambino ma non sono una famiglia! L'amicizia è una cosa, la famiglia è un'altra». «Una coppia è formata da uomo e donna! Ha presente l'anatomia? Mi sembra perfetto! Diversamente non lo è!».
Sostenuto che quello tra gay sarebbe solo amicizia e che l'amore dipenderebbe dalla disposizione dei buchi, interessante è osservare quale totale assenza di argomentazioni accompagni le loro tesi. Perché una volta sostenuto che «solo un maschio ed una femmina possono generare la vita», pare che per mandarli in conduzione basti domandargli se anche due eterosessuali sterili non debbano essere ritenuti una famiglia. Fra farfugliamenti e silenzi, al massimo concludono che: «La famiglia è costituita da un uomo e da una donna, punto. Tutto il resto è altro, punto».

C'è poi il filone di chi sostiene che l'omosessualità sia una malattia, arrivando a propinarci chi scrive:

Continuare a persuadere persone confuse che l'omosessualità è una "naturale variante della sessualità umana" al punto che non debba esserci differenza fra un matrimonio fra uomo e donna e uno fra due uomini o due donne è un clamoroso errore della cosiddetta scienza (non quella seria, parliamo di quella strumentalizzata di istituzioni, come l'OMS, che hanno perso i contatti con la realtà) e di tutta la società di conseguenza.
La politica odierna secondo cui ciascuno può fare quello che vuole e gli altri devono accettare di buon grado qualunque scelta partorita da "naturali varianti" della psiche e dell'intelletto umano è un falso ideologico che adesso sembra ai più la scelta migliore ma che lascerà un segno non indifferente su persone che avremmo potuto aiutare e che invece lasciamo perseverare in convinzioni errate, legate per lo più ad esperienze della vita negative che andrebbero solo metabolizzate e sconfitte (la perdita o la distanza di una delle due figure genitoriali, maschile o femminile, problemi relazionali con l'altrosesso, ed altri milioni di potenziali cause di questi fenomeni analizzate in passato e ora deposte).
Conseguenze che alcuni considerano addirittura legate a particolari disturbi ormonali causati da veleni e farmaci che quotidianamente ingeriamo.
Tutte queste verità che la scienza ha seppellito sotto il buonismo del politically correct usciranno prima o poi allo scoperto, come per il talidomide o l'eternit.
Ma sarà tardi e molta gente avrà veicolato male la sua vita per colpa di una società sorda cieca e indifferente che anzichè correggere fraternamente, incentiva all'errore (o condanna con eccessiva durezza e a volte odio - il che fa altrettanto male).

A lui si aggiunge chi ipotizza: «La scienza dimostra tramite risonanze magnetiche funzionali che il cervello di un omosessuale è più simile a quello di un eterosessuale del sesso opposto che non a quello di un eterosessuale del proprio sesso». E non manca chi ribatte: «Se anche fosse significherebbe solo che l'omosessualità è legata a problemi fisici anziché psichici».

La signora Lucia Cancedda di Quartu Sant'Elena inagura gli insulti diretti scrivendo: «Nascondetevi». Le fa eco Leonardo Fabbri scrivendo: «Sarebbe meglio, non potete far passare per normale ciò che non lo è, è mistificazione».
Giuseppe Scrivo si lancia in un falso vittimismo nello scrivere: «Se poi ti permetti di dire che da un rapporto anale non potranno mai nascere forme di vita (di solito escono altre forme da quell'orifizio) e quindi non sono e non potranno mai essere una famiglia vieni anche etichettato come omofobo, ma allora anche la natura e' omofoba?!». E di ano pare interessarsi anche qual Guido Marcon che aggiunge: «Mi dispiace ma non accetto questo comportamento. Due persone dello stesso sesso che si sposano non possono fare famiglia e non possono avere figli da un rapporto anale». Franco Vigo pensa di essere divertente nello scrivere: «Auguri e figli maschi, non so dei due chi rimarrà incinta» (ovviamente al femminile, dato che così è certa che le sue parole saranno il più offensive possibili).

Sostenendo che i gay dovrebbero chiedere a loro il permesso di poter esistere o vivere, Eduardo Tuccillo scrive: «Se critichi sei omofobo e bigotto se sei d'accordo invece sei perfetto». Salvatore D'Aietti pare invece incapace di uscire dalla propaganda integralista che ama citare i bambini quale giustificazione ad ogni forma d'odio e aggiunge: «Io terrei i miei figli lontano 100 miglia da questi fatti vomitevoli».
DaviDream Mario la butta sul religioso con il suo: «Proprio come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione e si erano date a perversioni sessuali contro natura, sono state poste davanti come esempio, subendo la pena di un fuoco eterno».
Intenzionata a denigrare l'unione civile, dall'alto di quel matrimonio eterosessuale che lei considera sia un suo inviolabile diritto da negare al prossimo, Adele Di Lullo sbraita: «Una semplice unione di fatto, non può essere considerata matrimonio». Ed ancora, Rudina Mane Dema insulta: «Fate schifo anche se mi cancellate non mi importa. Lo steso fate schifo le pale dove lo fichate. Scifozi». Le fa eco Guido Marcon: «Siamo arrivati al capolinea è una indecenza e per questo fate schifo».

Interessante è la posizione di Domenico Chianese, pronto a sostenere che i padri di quei due ragzzi avrebbero dovuto impedire la loro unione per imporgli di sposare una donna che non amavano. Scrive: «Ma i padri di sti due non gli dicono niente?».
Ed ancora, troviamo chi scrive: «Che tristezza». «Ma quale famiglia? Ma smettiamola!». «Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna,si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento». «Macchè matrimonio.. non confondiamo le parodie con la realtà». «Si sono uniti civilmente e non saranno mai una famiglia». «Lo ha deciso la natura stessa e, se permetti, anche la legge». «Oggi come oggi sposarsi fra due uomini o due donne è una moda, fa "tendenza", e come tutte le mode prima o poi passerà. Non senza prima aver fatto, purtroppo, danni». «Un vero matrimonio è quello celebrato in Chiesa e benedetto da Dio». «Tranquilli...fra due-tre anni avranno già divorziato e Repubblica nemmeno se ne occuperà più! Solo fuochi di paglia». «Sodoma e gomorra dei giorni nostri». «Se notate hanno fatto il patto col diavolo con le donne... ormai l'etero quasi non conta piu». «Che pena!». «Il matrimonio istituito dal Signore è fra uomo e donna». «L'unione civile non è una famiglia». «Che schifo.... sto andando a vomitare». «Maschio e femmina Dio li creò per essere una cosa sola». «Ma dai smettiamola non se ne può più ormai non si sta capendo più niente è crescere i nostri figli in mezzo a questo squallore è diventato davvero difficile ormai sono diventati migliori degli etero e spuntano come i funghi». «Tra l'altro non vedo possibili madri». «Io non condivido, non credo sia un bene per la gente sapere che l'uomo è caduto così in basso». «Non sanno quel che fanno». «Non lo condivido». «Mi dispiace sarò retrograda ma non lo posso vedere».

E pensare che il 5 per mille potrebbe finanziare la ricerca contro i tumori, sostenere la ricercao offrire servizi pubblici ai bisognosi. Eppure lo stato destina parte di quei fondi a chi li investe nel promuovere odio contro i gay o nell'aizzare gli omofobi in modo da farli sentire parte di branco. Il tutto con l'aggravante di chi vorrebbe introdurre distinguo sulla famiglia non diversi da quelli a cui si assisté durante il nazifascismo.

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