Todi. Fratelli d'Italia e l'assessore promosso da Provita chiedono la censura dei libri che educano al rispetto


Alessia Marta e Claudio Ranchicchio sono i due assessori di Todi che hanno sottoscritto una delibera che chiede la sistematica la censura di qualunque libro per bambini non sia rappresentazione di una famiglia formata da un maschio e da una femmina. La matrice ideologica della loro richiesta pare evidente nel contatore come lui sia membro di Fratelli d'Italia mentre lei è parte di una lista civica chiamata "Todi per la famiglia" che risulta vicina al comitato di Gandolfini e promossa dall'organizzazione omofoba Provita Onlus attraverso un'intervista curata da Francesca Romana Poleggi.
In quello che appare come un vero e proprio proclamo, i due affermano che «avvertiamo la necessità di predisporre anche nella biblioteca comunale di Todi soluzioni che la rendano maggiormente fruibile da coloro che forse più di tutti sono i benvenuti, cioè i bambini e le loro famiglie». Peccato che la loro idea di frizione sembra un sinonimo di censura, dato che i due sanciscono che «la collocazione dei testi che hanno come contenuto tematiche sensibili, controverse sul piano scientifico e divisive tra le famiglie come la omogenitorialità, la gestazione per altri, piuttosto che le unioni same sex e altri contenuti di carattere sessuale, nella sezione adulti anche se consigliati dalle case editrici per fascia d'età infantili».
Scoprendo così che le unioni civili sarebbero un «contenuto di carattere sessuale» e che la dignità delle minoranze sarebbe una tematica «controversa» perché non piace al loro Gandolfini, la missiva si conclude asserendo che «la presente è inviata alla giunta comunale per formalizzare la direttiva di rimuovere i libri dai contenuti espressi in oggetto dalle sezioni per bambini e, tutt'al più, collocarli all'interno di spazi a loro non riservati, con le adeguate specifiche e esplicite indicazioni ricolte al pubblico».
Difficile è capire se intendano mettere segnali di pericolo attorno a quei volumi, così come quel “tutt’al più” pare lasciar intendere che a loro non dispiacerebbe eliminare del tutto ogni titolo sia stato inserito nella lista di proscrizione creata da Forza Nuova. Sono infatti quelli i testi che i due esigono siano tolti alla disponibilità dei bambini, quasi si abbia paura che simili letture possano impedirgli di crescere omofoboi e intolleranti come bravi balilla.
I due assessori suggeriscono di utilizzare la medesima linea di censura anche per le librerie scolastiche.

Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos, parla di «Una direttiva oscurantista da crociata medioevale che dimostra ancora una volta come certi personaggi e partiti politici non hanno per niente a cuore il benessere e l’integrazione della nostra società, ma solo l’imposizione della loro verità e la salvaguardia di una società basata sull’odio per tutto ciò che è diverso dal modello prevalente».
Nota anche come «gli assessori scrivono nero su bianco che per affrontare l’educazione alle differenze e contro le discriminazioni per orientamento sessuale e di genere va garantito il rispetto del pluralismo culturale e delle idee. Secondo gli assessori, quindi, omofobi, misogini e istigatori d’odio contro persone omosessuali e transessuali, ma anche contro le donne, dovrebbero avere la stessa possibilità di esporre le loro idee ed essere presentati come un modello alternativo per i nostri giovani. Se questo è il pensiero della nuova Giunta comunale di Todi ne prenderemo atto e ci mobiliteremo di conseguenza».
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