Perugia autorizza la manifestazione neofascista. Cittadini e associazioni chiedono la revoca dell’autorizzazione


«La notizia di un corteo organizzato per il 16 dicembre da Casapound nel nostro quartiere ci preoccupa. Preoccupano i toni dei manifesti affissi. Un corteo, con raduno, al grido di “riprendiamoci i quartieri”, dove tra le parole d’ordine campeggia un “contro l’immigrazione”. A coloro che organizzano tale corteo, vogliamo dire che il quartiere nessuno ce lo ha tolto, noi lo viviamo tutti i giorni, con il lavoro prezioso nelle associazioni che da anni si adoperano per rendere la comunità unita, inclusiva, per dare risposte alle necessità, insieme alle scuole, alla Parrocchia e alle persone che hanno a cuore questo territorio, a prescindere dalla loro nazionalità o religione». È quanto dichiarano i gruppi di cittadini che risiedono nell'area in cui il Comune di Perugia ha autorizzato una manifestazione del partito neonazista.
Alla loro voce si somma quella di Stefano Bucaioni, presidente dell’associazione Omphalos: «Da 25 anni Omphalos fonda la sua azione sui valori di uguaglianza, solidarietà, antifascismo e non violenza. Èè per noi intollerabile che ad un’organizzazione che promuove valori e ideali fascisti, razzisti e fuori dalla nostra costituzione sia permesso di manifestare e sfilare in corteo per le strade della nostra città. E’ proprio da organizzazioni e manifestazioni come queste che viene alimentata la discriminazione e l’odio che Omphalos combatte ogni giorno. Per questo ci uniamo con forza all’appello dell’ANPI e di tutte le altre sigle e organizzazioni che stanno chiedendo la revoca dell’autorizzazione al corteo e siamo pronti alla mobilitazione per difendere gli spazi pubblici della nostra città da odio, intolleranza e fanatismo».
Ed intanto gridano alla censura tutti quei gruppi di estrema destra che traggono profitto dallo sdoganamento del neofascismo, impegnati a far passare l'idea che il razzismo, l'omofobia e la xenofobia siano «opinioni» che danno il diritto di ledere la vita di interi gruppi sociali quando qualcuno inizia a sbraitare che si sente superiore a tutti per presunto diritto di nascita. Solo pochi anni fa un simile corteo non sarebbe mai stato autorizzato, ora l'asticella si è già abbassata.
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