Dopo aver dispensato insulti, l'adinolfiniano dice di temere che i «contro natura» possano uccidere le sue figlie


Massimiliano Esposito è il fondamentalista che funge da rappresentante mantovano del partito omofobo di Mario Adinolfi. Il suo nome è finito alla ribalta delle cronache dopo al diffusione di un aberrante comunicato stampa in cui aggrediva e insultava la partecipazione di un gay a Ballando con le Stelle.
Se pare semplice comprendere che ognuno ha il diritto di ballare con chi vuole e che pare necessario che ogni gruppo sociale trovi una sua rappresentazione anche sulla televisione pubblica, lui preferì chiedere il boicottaggio della trasmissione e si mise a sbraitare che «il Popolo della famiglia ritiene scandaloso utilizzare i soldi del canone delle famiglie per finanziare un'operazione vergognosa al solo scopo di attirare l'attenzione sul programma, creando lo scandalo di vedere due uomini avvinghiati in tanghi e valzer».
Sprofondando in insulti sempre più inaccettabili, aggiunse pure: «Quella di Ballando per il PDF è un imbroglio che vorrebbe rappresentare come naturale ciò che naturale non è». Ed ancora: «Per il Popolo della Famiglia quella di Raiuno, di Orfeo e della Carlucci è l'ennesima offesa alle famiglie naturali che dovranno sorbirsi la consueta provocazione in salsa omossessualista».

Attraverso un nuovo comunicato stampa pubblicato dalla Gazzetta di Matova, il fondamentalista si dichiara una "vittima" di quelle sue vittime che sostiene avrebbero dovuto restare mute dinnanzi ai suoi insulti, possibilmente inginocchiandosi dinnanzi alla sua retorica omofoba. Con il proverbiale vittimismo che accompagna la propaganda adinolfiniana e con frasi che paiono cambiare il senso alle parole, afferma:

Il Popolo della Famiglia di Mantova si stringe intorno al referente provinciale Massimiliano Esposito e la sua famiglia, dopo i duri attacchi, accompagnati da minacce di morte, ricevuti in seguito alla pubblicazione di un comunicato stampa che invitava a boicottare il programma su Rai Uno “Ballando con le Stelle” postato il 10 marzo sulla pagina Facebook del Popolo della Famiglia di Mantova; la pubblicazione aveva scatenato centinaia di reazioni raggiungendo oltre 11.300 persone, 58 condivisioni e più di 600 commenti alcuni dei quali contenenti minacce di morte indirizzate a Massimiliano Esposito.
Anche un noto blog gay Gayburg ha duramente attaccato Esposito con due articoli fuorvianti contenenti dichiarazioni stravolte.

Patetico e vergognoso è come il fondamentalista Esposito arrivi a gettare discredito sul suo onore e sulla sua famiglia giurando che noi avremmo cambiato il senso del suo discorso, anche se le sue frasi sono state tutte rigorosamente pubblicate nella sua integralità.
Questo e questo sono gli articoli da lui indicati, entrambi corredati dal testo integrale delle sue dichiarazioni (qui e qui per i più pigri). Non serve particolare impegno per comprendere che nessuna affermazione sia stat alterata e che tutti i virgolettati siano stati riportati in maniera integrale. Forse il signor Esposito ignora che la sua parola non è legge divina e che gli altri hanno il diritto di commentare o criticare le sue posizioni, soprattutto quando si è dinnanzi alla falsa testimonianza di un violenti che sbraita in faccia a dei bambini che la loro sessualità non sarebbe naturale.

Ma il vittimismo del feroce integralist aprosegue:

Troppo spesso gli oppositori del Popolo della Famiglia si sentono autorizzati ad aggredire verbalmente fino ad augurare la morte a chi non la pensa come loro. "Gayburg ha dedicato al comunicato in questione ben due articoli pieni di falsità – dichiara Esposito - e per le minacce di morte ricevute attraverso il web ho dovuto rassicurare la mia famiglia, i miei genitori e molti parenti preoccupati. Ho due figlie molto piccole e devo proteggerle".

Se è un dato di fatto che nessuno ha mai torto loro un capello mentre decine di adolescenti gay sono stati spinti alla morte da quell'ideologia che loro promuovo, grave e patetico è come tenti di sostenere che qualcuno voglia fare del male alle sue figlie.In fondo se ci credesse davvero avrebbe probabilmente denuncia dai carabinieri, se preferisce sostenerlo sui giornali in assenza della controparte forse è perché sa che si tratta di affermazioni prime di qualsivoglia credibilità.

E dopo gli insulti, le mistificazioni e le false accuse, si arriva al capitolo delle intimidazioni:

Continua Esposito nel comunicato: "Ho deciso di non rispondere alle offese subite ma ho intenzione di difendermi da questi violenti. Insieme al mio legale stiamo pensando di procedere con una querela. Non è tollerabile subire queste intimidazioni, chi non è in grado di controllarsi, di rispettare le elementari regole di civiltà e il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni come prevede la Costituzione all'Art.21 deve almeno esser redarguito dagli enti preposti".

Se è buffo osservare con quale frequenza questa gente ami citare a casaccio la Costituzione, imbarazzante è come sostenga che denuncerà chiunque osi esprimere opinioni contrarie alle sue in virtù di come sostenga che l'omofobia e la negazione della realtà sancita dall'Oms sarebbero parte della sua "libertà" anche quando si tratta di sbraitare insulti in faccia ai coetanei dei suoi figli.

Nel frattempo il signor Massimiliano Esposito invita i suoi miliziani a pregare contro i gay attraverso un "rosario riparatore" contro la loro esistenza e contro le loro vite:

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