Riccardo Cascioli attacca il contrasto al neofascismo


Sono ormai anni che il ciellino Riccardo Cascioli sfrutta il sentimento religioso come mezzo di promozione della sua amata ultra-destra. Giura che Dio odia i gay, che la Madonna disprezza gli stranieri e che i neofascisti siano dei bravi ragazzi che hanno capito cosa voglia dire essere "cristiani" nel godersi l'impunità di chi si appella alla "libertà religiosa" come strumento per violare i diritti civili altrui.

Ed è così che sulla sua Nuova Bussola Quotidiana pubblica un articolo di Andrea Zambrano in cui si afferma:

Laddove non è arrivata la Legge Fiano ci pensano i singoli Comuni a dare il buon esempio su che cosa è l’Antifascismo. La Sinistra Pd non sembra aver capito la lezione delle elezioni, la cui sonora bocciatura è dipesa anche dai toni a tratti patetici e a tratti sproporzionati sull’allarme antifascista. Così, per dare un senso a ciò che senso non ha, i comuni rossi si incaricheranno di emettere dei patentini di antifascismo da concedere a tutti coloro che, dopo aver chiesto il permesso per effettuare una manifestazione o anche solo un corteo, abbiano dato prova di antifascismo secondo criteri però, diciamo così 2.0.

Insomma, il fascismo non sarebbe il problema. Zambriano spergiura che a rappresentare un problema sia il fatto che i gay possano avere diritti civili o che i preti non rifiutino loro un funerale, non certo il fatto che le strade si riempiano di svastiche e messaggi che inneggiano al loro sterminio. In fondo si sa, la sua paginetta è tutta adornata da santini, quindi perché mai si dovrebbe mettere in dubbio il suo spergiurare che sia Dio ad essere fascista?
Ed è così che persino la Costituzione viene indicata come un mostro da abbattere:

Reggio Emilia si mostra capofila in questa nuova crociata dal sapore barricadero. Da qualche giorno è in vigore il “patentino antifascista”. Che cosa prevede? Che l’uso degli spazi pubblici, i patrocini e i contributi di qualunque natura verranno negati a coloro i quali “non garantiscono di rispettare i valori della Costituzione, professando e praticando comportamenti fascisti, che si richiamino all’ideologia fascista” e che inoltre “esibiscano e pratichino forme di discriminazioni razziale, etnica, religiosa o sessuale”.

Contestando quello che sostengono sia il loro presunto "diritto" al fascismo, Zambrano sentenzia che ci sarebbe intolleranza contro gli intolleranti dato che l'odio meriterebbe pari dignità rispetto all'amore quando è lui a dispensarlo a piene mani:

Insomma: la ratio del provvedimento votato nella città del ministro Delrio e del suo mentore Romano Prodi parte dal fatto che si deve essere intolleranti con gli intolleranti. Ma chi sono gli intolleranti? Tutti quelli che non hanno le idee della Sinistra. Manifesti contro le nozze gay? Sei un fascista; fai cortei contro l’immigrazionismo? Non puoi avere il patentino, quindi per te niente piazza.

Dato che la propaganda integralista ha sempre bisogno di crearsi dei nemici esattamente come amava fare la propaganda nazista, ecco che Zambrano punta il ditto contro l'Ampi:

Dato che ogni cattiva idea ha sempre dei cattivi maestri, e qui cattiva sta nel suo significato etimologico di “prigioniera” (dei cliché, delle ideologie, dei corti circuiti mentali della Sinistra), giova ricordare da dove nasce tutto questo: “Tutto è partito dal presidente nazionale Anpi – spiega Roberta Rigon consigliere comunale di Fratelli d’Italia – che il 10 marzo 2017 ha aizzato la Sinistra contro il nuovo Antifascismo giustificando anche comportamenti che non hanno a che fare con il fascismo inteso come partito, ma che sono visti come fascisti dal comune sentire della Sinistra. Per certi esponenti Pd evidentemente picchiare un carabiniere in piazza va bene, dato che queste cose ormai le fanno solo quelli della Sinistra”

L'articolo non esita a strumentalizza un singolo fatto e lo si attribuisce ad innocenti. È la stessa logica che permise ai nazisti di aprire i loro campi di sterminio o che consentì ai loro predecessori di crocifiggere quel Gesù che oggi Cascioli stupra per i suoi interessi.

Dato che la promozione dell'omofobia è il chiodo fisso del sito di Cascioli, immancabile è il sostenere che la difesa del fascismo garantirà la discriminazione di quei gay che loro disprezzano con ogni loro singola cellula. Si arriva a sostenere che ai gay debba essere vietato di mostrarsi in pubblico mentre Adinolfi deve poter andare di chiesa in chiesa ad annunciare dall'altare maggiore che lui si è ingroppato a pelle le sue molteplici mogli. Ed è così che aggiunge:

A Reggio la chiamano già la legge bavaglio della Repubblica liberata antifascista, con quei 70 anni di ritardo un po’ vintage che non possono che insospettire. Ma il Comune sembra volersi arrogare il diritto di stabilire a piacimento chi pratica presunte discriminazioni razziali, etniche, religiose o sessuali. “Così un movimento contrario alle effusioni in pubblico tra omosessuali, a Reggio Emilia potrebbe essere perseguito e discriminato, così come quelli che oseranno chiedere la dispersione dei capannelli di nigeriani di fronte alla stazione, dove notoriamente si spaccia droga”, faceva notare un giornale locale.

Insomma, gay vanno ghettizzati, i nigeriani sono tutti spacciatori e Cascioli è la massima espressione dell'arianesimo.Tutto questa in difesa del rigurgito fascista e dei nuovi nazismo:

La Rigon è sicura che il provvedimento sia anticostituzionale perché viola l’articolo 21 della Carta e non manca di far notare che nelle specifiche della mozione vi è inclusa anche l’omofobia, reato non reato fissato dalla legge Scalfarotto e non ancora approvato, ma sempre sulla pista di lancio dell’approvazione. “Chi lo decide se uno non rispetta i crismi antifascisti? - si chiede Rigon -. Ci sarà un tribunale apposito?”. O forse avverrà tutto d’ufficio: un rapido sguardo a una pagina Facebook e il gioco è fatto. Basta anche la più impercettibile frase non allineata per vedersi togliere spazi di confronto che dovrebbero essere garantiti a tutti. Ma si vede che la Sinistra, proseguendo su questa china della falsa emergenza fascista, ha deciso di regalare anche tutta l’Emilia ai nuovi “barbari” della Lega. Contenti loro.

Insomma, Cascioli ha diritto all'odio e gli altri devono essere messi nella condizioni di subire le sue vessazioni, privati dai diritti ed esposti alla ferocia dei suoi proseliti. Amen.
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