Il parroco di Calpino: «I gay che adottano peggio dell'Isis. Una coppia etero l'ha concepito e una coppia etero doveva adottarlo»


Don Fabio è il parroco della chiesa di Cristo Lavoratore di Calpino in Fermignano, amministratore parrocchiale di Santa Barbara di Fermignano e responsabile Ufficio diocesano per l'Ecumenismo ed il dialogo interreligioso. È lui ad aver pubblicato su Facebook un messaggio in cui asseriva: «Che scempio alla vita. Peggio dell'Isis che abbatte i siti archeologici!!! Da quando due uomini concepisco un figlio. Il loro amore va rispettato ma oltre no. Uno scempio. Due fratelli omosessuali se vogliono essere rispettati non devono pretendere ciò che non possono avere e questo vale per tutti. Niente pretese. La vita e le leggi della natura vanno rispettate».

Una ragazza ha provato a fargli notare che nella notizia da lui commentata si stava parlando di «adozioni di bambini di famiglie etero rifiutati» e si chiedeva «dove sta lo scempio nell'adottare una creatura sola». Il parroco ha replicato incalzando:

Ho appena celebrato il funerale di un uomo buono con tutti. Con tutti vuol dire anche con chi non la pensa come me. Per me concepimento o no, rimane uno scempio. La natura ha previsto per i bambini un maschio e una femmina come genitori proprio perché I'uomo è l'armonia che nasce dell unione di un maschio e di una femmina. II rispetto è max per l'amore di due uomini o donne che si amano ma purché non pretendino ciò che non gli spetta. La coppia etero per motivi suoi ha concepito il bambino senza abortire e un'altra coppia dal mio punto di vista aveva il diritto di adottarlo. Qui non si rispettano i ruoli. Una coppia etero l'ha concepito e una coppia etero doveva adottarlo.

Al sacerdote è così stata recapitata una lettera aperta a firma di Arcigay Agorà Pesaro e Urbino:

Egregio Don Fabio Pierleoni,
quali associazioni ed organismi istituzionali di tutela sulle discriminazioni di genere nelle Marche non possiamo che esprimere la nostra costernazione per il commento da Lei pubblicato su Facebook il giorno 20/02/2018 alle ore 00.00, in risposta al post di una ragazza che esprimeva il proprio sostegno al riconoscimento dell'adozione in favore delle persone dello stesso sesso.

Fermi restando la libertà di pensiero e i suoi limiti, definire l'adozione da parte di una coppia same sex – testualmente e ripetutamente – uno “scempio alla vita”, “peggio dell'Isis che abbatte i siti archeologici!!!” non può che suscitare orrore, sdegno e preoccupazione, anche in considerazione della posizione che Lei riveste quale esponente della Chiesa cattolica.

Come può parlare di “fratelli omosessuali” e di "rispetto", ci chiediamo, e al contempo incitare sui social network alla discriminazione a danno delle famiglie omo-genitoriali ledendo così platealmente, altresì, la dignità, l'immagine e la reputazione delle persone LGBTIQ+ tutte?

Ricordiamo che la famiglia formata da persone dello stesso sesso è oggi tutelata e garantita dalla Costituzione italiana (si veda la legge n. 76 del 2016 che richiama gli articoli 2 e 3 della Costituzione) e come tale ha pari dignità sociale rispetto ad ogni altra famiglia. In uno Stato laico e democratico, qual è il nostro, gratuiti accostamenti tra due persone che cresceranno un figlio – quale che sia il loro sesso – e i terroristi islamici distruttori di civiltà non possono e non devono essere tollerati.

Non possiamo che riservarci dunque di intraprendere ogni iniziativa che riterremo opportuna a fronte delle gravissime affermazioni contenute nel commento di cui sopra e chiediamo al contempo che la Chiesa, di cui Lei fa parte, prenda immediatamente e pubblicamente le distanze dalle sue agghiaccianti e pericolose esternazioni.

Questo triste episodio non fa del resto che rendere sempre più necessaria la discussione e l’approvazione in tempi brevi di una legge contro l’omo-transfobia, che non ci stancheremo mai di sollecitare alle Istituzioni tutte e all’intera classe politica.

Il sacerdote non è nuovo ad opinabili posizioni riguardo ai gay. Ad esempio criticò in maniera molto marcata alcuni ragazzi che osarono baciarsi al passaggio del Papa quasi come se il loro atto di amore dovesse essere inteso come un'offesa. Lasciando intendere che chi chiede diritti non meriti rispetto e sostenendo che lui conosca solo gay che non chiedono pari dignità, scrisse:


Altre sue crociate riguardano una richiesta di boicottaggio della festa di Hallowween:



Update 26/03/2019. Il legale del sacerdote ci ha contattato chiedendo la pubblicazione di un articolo quale esercizio del diritto di replica del sacerdote. Il testo e il relativo commento sono consultabili qui.

Immagini: [1] [2]
3 commenti