La Chiesa cattolica di Francoforte torna a chiedere la benedizione delle coppie gay


Il vescovo di Francoforte, Johannes Zu Eltz, è da tempo nel mirino dell'integralismo cattolico per le sue posizioni di apertura verso quei gay che la frangi integralista chiede siano perseguitati ed immolati sull'altare della loro promozione dell'eterosessualità quale unico orientamento sessuale accettabile.
Ma se l'integralismo spergiura che Dio abbia sbagliato a creare l'omosessualità ed Adinolfi abbia il dovere si sostenere la presunta supremazia dei suoi coiti, Zu Eltz pare non volersi lasciar intimidire e torna a chiedere che la Chiesa Cattolica abbracci l'apertura dei protestanti verso l'amore e le famiglie gay attraverso una benedizione delle loro unioni.
«Noi benediciamo due persone che si amano», nota dinnanzi alla contraddizione di sedicenti "cristiani" che paiono aver più paura di chi ama di chi fa la guerra. Da qui la sua rinnovata richiesta di una seria riflessione sulla possibilità di iniziare a benedire quelle unioni, seppur sostenendo che due eterosessuali senza figli dovranno avere più dignità sociale di due gay che offrono una casa ad un bimbo adottato in virtù di come i preti esigono che l'uomo penetri vaginalmente la femmina.
Dinnanzi all'immancabile offensiva integralista, Eltz e Puttkammer hanno respinto le critiche colte a sostenere che le loro posizioni contraddicano le parole di Gesù e dell'apostolo Paolo. Perché se Gesù non ha mai pronunciato una scola parola sull'omosessualità, riguardo alle parole di Paolo osserva che l'apoistolo intendesse che era contro la cultura del tempo. In fondo il sostenere che le sue posizioni omofobe siano legge significherebbe accettare anche il suo sostenere che la donna debba tacere se è in presenza di un maschio.
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