Popolo della famiglia. Massimiliano Esposito finisce sui giornali con la sua bufala su una fantomatica minaccia di morte apparsa su Gayburg


Se è facile dubitare di chi giura su Dio di credere ciecamente nell'esistenza del mitologico «gender», surreale è come un sedicente partito politico possa ricorrere alla diffamazione e alla menzogna come mezzo per creare fango contro chi osa opporsi alle loro crociare.
Eppure è con la benedizione di Mario Adinolfi che l'esponente di Mantova del suo partitucolo dallo 0,6% di consensi è tornato ancora una volta a defecare odio contro di noi, ritenendoci rei di aver osato contestare le sue richieste di veto al ballo tra uomini. A noi attribuisce la responsabilità di presunte «minacce di morte» che l'adonofiniano dichiara sarebbero apparsi sul nostro blog.

Non è una novità. Se Adinolfi difende i parroci che dagli altari delle loro chiese dicono ai fedeli che «i gay meritano la morte» nel suo spergiurare si tratti di una allegoria, contro gli altri ha pesi e misure assai diversi. Già in passato mai interpretò un articolo in cui si asseriva che lui avrebbe vissuto ancora lungo per accusare Gayburg di avergli rivolto fantomatiche «minacce di morte». Una bugia bella e buona, ma forse Adinolfi conta di avere proseliti sufficientemente ignoranti da non avere la capacità comprendere un testo o di andare a verificare la fonte di ciò che lui racconta loro.
Oggi è il suo discepolo Massimiliano Esposito a seguire il suo esempio e a lanciarsi in accuse che non hanno né capo né coda, forse sperando che il suo fare vittimismo possa fargli guadagnare crediti in un partito che vive di disprezzo verso un intero gruppo sociale..

Confezionando persino un video che meriterebbe di essere sottoposto ai magistrati per una valutazione di eventuali risvolti penali, il fondamentalista scrive:



Gongolando di come il suo comunicato stampa sia stato pubblicato dalla Gazzetta di Mantova e dalla Voce di Mantova attraverso un testo a senso unico scritto di suo pugno nel quale fosse negato un qualunque contraddittorio o qualunque link potesse permettere di appurare la falsità delle accuse.
E non pare andare meglio nell'audio del video, dove un'imprecisata radio lo avrebbe persino intervistato senza inoltrare alcuna richiesta di commento a chi veniva da lui diffamato. Lo scopo pare palese: alimentare odio contro un intero gruppo sociale per ottenere maggiori profitti dal business dell'omofobia. È lo stesso meccanismo che usarono anche i nazisti per fomentare il disprezzo verso gli ebrei sino a quando non si trovarono nella condizione di poter aprire i loro campi di sterminio.

Difendendo il suo comunicato stampa in cui sosteneva che la coppia di uomini a Ballando con le stelle fosse meritevole di censura e di boicottaggio perché «quella di Ballando per il PDF è un imbroglio che vorrebbe rappresentare come naturale ciò che naturale non è» e perché «per il Popolo della famiglia quella di Raiuno, di Orfeo e della Carlucci è l'ennesima offesa alle famiglie naturali che dovranno sorbirsi la consueta provocazione in salsa omossessualista», il fondamentalista afferma:

Questo comunicato stampa è stato criticato da un blog che si chiama Gayburg e nei commenti di Gayburg è comparsa questa minaccia. Noi chiedevamo di boicottare il programma perché ritenevamo innaturale il ballo tra i due maschi all'interno del programma.
La discussione che è stata inscenata non ha rispetto delle persone, non tanto delle idee. Perché io posso anche essere d'accordo col mio avversario sulla questione politica. Abbiamo avuto dei ferocissimi attacchi sulla nostra pagina Facebook. Hanno persino definito i miei figli delle merde. Se questo è il loro modo di confrontarsi, io non l'accetto.
Insieme ai "Giuristi per la vita" e alcuni legali, sto valutando se procedere e molto probabilmente faremo una querela.

I server di Gayburg sono gestiti da Google e qualunque giudice non faticherà ad appurare che in nessun commento sia mai apparsa una qualsivoglia minaccia di morte a lui rivolta. Anzi, non solo non è mai stata stata pubblicata, ma neppure è mai stata inviata per la moderazione. In tutto il blog non ve n'è e non ve n'è mai stata traccia, anche se lui spergiura pubblicamente il contrario.
Non solo. Amesso che si sia dimenticato di cambiare il soggetto, pare che il signore Esposito ci accusi persino di aver detto che i suoi figli sono delle merde. Falso. Non troverete mai un commento di a nome di Gayburg in cui si affermi un qualcosa di simile.
Non pare dunque lecito che un fondamentalista venga lasciato libero di diffamare i suoi contestatori con frasi e asserzioni inventate di sana pianta senza che l'informazione reputi doveroso verificare quelle asserzioni. Se una nota di demerito va a chi mente, una grave responsabilità cade anche su chi offre credito alla menzogna nonostante sarebbe bastato leggere gli articoli a cui l'integralista fa riferimento.
L'unica certezza è che nessuno potrà mai smentire l'asserzione secondo cui sul blog Gayburg non è mai apparso alcun commento contenente minacce di morte a lui rivolte o insulti diretti ai suoi figli. Chi dice il contrario mente e si mostra come un devoto servitore della menzogna di Satana (chissà che a citare il Maligno la sua gente non inizi a porsi una qualche domanda sui sedicenti profeti che stanno seguendo in una crociata contro la vita e contro le famiglie).

Tra i commenti il signor Esposito lancia a Gayburg anche una palese intimidazione, minacciandoci nel caso in cui dovessimo osare continuare parlare di lui mentre lui va in giro a rilasciare affermazioni infamanti e dimostrabilmente false:



Ben presto arriva anche il plauso del suo padrone, Mario Adinolfi:



E poi a seguire:









E mentre Esposito gioca ad autoproclamarsi martire della promozione omofoba attraverso fantomatiche «minacce di morte» che dice di aver ricevuto, a morire i ragazzi a cui lui vorrebbe fosse vietato di poter ballare con altri uomini in virtù del suo sostenere che siano «innaturali». Lui si chiamava Andrew e aveva solo quando è stato ucciso dal bullismo di chi condannava il suo essere gay:

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