La Rai e il sedicente esorcista che demonizza le lesbiche in fascia protetta


Mentre Mario Adinolfi si lagna istericamente che il "suo" canone permetta la partecipazione di un gay ad un programma di ballo, ben più grave è come il nostro canone abbia finanziato un teatrino di promozione lesbofobica a cura dell'esorcista Padre Cesare Truqui.
Ospitato a "Quante storie", il religioso si è lanciato nel racconto di due presunte «lesbiche possedute». Dice di averle incontrare su un volo di linea, sedute proprio dietro di lui, e di aver percepito un grugnito da parte di una delle due finlandesi. A quel punto si sarebbe messo a leggere mentalmente il suo libro di preghiere e giura che una delle due gli avrebbe lanciato addosso della cioccolata. Non ha dubbi: quella era prova della presenza del demonio in una di loro.

Nel suo racconto il religioso non ha spiegato da cosa avrebbe dedotto l'orientamento sessuale delle due ragazze, così come non ha spiegato se chiunque rovesci della cioccolata in aereo sia necessariamente posseduto dal demonio e non si possa ipotizzare sia semplicemente disattento o maleducato. Domande senza risposte, dato che il religioso è stato messo nella posizione di raccontare la sua versione dei fatti senza si desse diritto di replica alle imputate e senza che si fornisse spazio ad un qualunque contraddittorio: lo dice il prete e quindi è vero.
Di certo pare surreale che la Rai possa trasmettere in fascia protetta le opinabili teorie di un tale che accusa le persone di «possessione demoniaca» senza ritenere di dover fornire prove. E grave è come il caso voglia che la presunta «possessione» sia stata imputata ad una precisa categoria sociale già ampiamente perseguitata dalla curia.
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