Lo stato di Washington ha reso illegali le cosiddette "terapie di conversione" sui minori


Il governatore dello stato di Washington, Jay Inslee, ha firmato oggi un disegno di legge che vietare l'uso della cosiddette "terapie di conversione" sui minori.
Fonte di un giro d'affari che conferisce alle confessioni religiose un fatturato secondo solo al traffico d'armi, si tratta di "terapie" prive di qualunque fondamento scientifico che promettono di poter "ri-orientare" l'orientamento sessuale dei bambini gay secondo il volere dei loro genitori attraverso torture fisiche e l'inculcamento di sensi di colpa.
«Non permettiamo ai genitori o ai medici la possibilità di prendere decisioni che permettano ad una gamba rotta di essere trattata in modo da portare alla perdita di entrambe le membra», ha dichiarato Inslee. «Non è professionale, è dannoso, non è scientificamente credibile e viola non solo i nostri valori, ma la salute mentale dei bambini con il rischio di procurare loro decenni di depressione da parte di chi gli dice che devono odiare se stessi».
Più di un sopravvissuto alle fantomatiche "terapie riparative" descrivono quelle pratiche come vere e proprie torture. Danny Cords, uno dei sopravvissuti, ha raccontato: «Scioccavo un elastico al mio polso e ho messo un sasso nella mia scarpa in modo da poter sempre pensare a Cristo e non a tutto quello che succedeva nel mio cervello a causa della biologia. È assurdo che nel 2018 non abbiamo ancora bandito questa terapia a livello nazionale».
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