Provita paragona l'omosessualità alla pedofilia e alla zoofilia: "l'amore dei gay ha qualcosa non va"


Anche l'organizzazione forzanovista "Provita Onlus" si è messa a raccogliere firme per chiedere la chiusura dell'Unar, ossia di quell'ente incaricato di contrastare l'odio che rappresenta il loro principale business.
A dir poco tragicomiche sono le "argomentazioni" della loro crociata, a cominciare dal loro sostenere che il discriminatore debba avere pari voce al discriminato nel contrasto alle discriminazioni. Scrivono:

Manconi è tutto fuorché una persona super partes: senatore PD (anche se per le prossime elezioni pare sia stato silurato), schierato apertamente a favore delle adozioni gay e dell’utero in affitto, personaggio gradito alle lobby LGBTQIA(…) con cui condivide la visione distorta delle discriminazioni e la lotta strabica e fortemente lesiva dei diritti fondamentali di TUTTI gli esseri umani che va sotto la rubrica “omofobia”.

Lasciato intendere che il contrasto all'omofobia li infastidisce, non chiariscono in che modo quell'odio che miete vittime e stroca vite tra gli adolescenti dovrebbe essere inteso come un qualcosa di buono (ammesso e non concetto che non stiano inneggiando ad uno sterminio in cui ogni morte va festeggiata).

Il proclamo passa così alla diffamazione dell'ente:

L’UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali) si è da tempo mostrato per quello che è: un ufficio del Governo non soltanto inutile e pericoloso ma che sperpera soldi pubblici, destinandoli ad associazioni LGBT che promuovono orge gay e servizi sessuali gay a pagamento.

Lanentando come l'Unar avesse proposto un manuale per spiegare ai giornalisti quale fosse un linguaggio rispettoso delle differenze, l'organizzazione di Brandi si lancia persino nel spergiurare che avrebbe «preteso di censurare e plasmare il linguaggio dei giornalisti conformandolo ai dettami LGBT».
In pratica, loro sperano che l'ignoranza possa garantire articoli che offendano le persone e contrubuiscano ad alimentare lo stigma contro quel gruppo sociale che da anni risulta vittima della loro costante aggressione.

Ribadendo più volte le loro insensate accuse ed attribuendosi fantomatici "meriti" nella diffamazione di associazioni che operavano nel campo della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, affermano pure:

Un servizio de Le Iene, lo scorso anno, proprio di questi tempi, ha rivelato che l’UNAR destinava fondi (più di 55 mila euro!) ad un’associazione gay che si dedicava alla promozione di orge gay, prostituzione, e pratiche sessuali estreme. ProVita Onlus, minacciando azioni legali, ha rivelato alla stampa il nome dell’associazione gay (l’ANDDOS) tenuto nascosto da Le Iene e il fatto che il direttore dell’UNAR, Francesco Spano, conosceva bene le attività dell’associazione. In seguito il direttore dell’UNAR si è dimesso.
Alla luce di tutto questo, e visto il nuovo presidente appena nominato, è legittimo e necessario tornare a chiedere la chiusura di un ufficio (l’UNAR) che si è dimostrato così incompetente, inutile, pericoloso e dannoso, e che sperpera i soldi dei cittadini per destinarli alla promozione delle attività più ignobili.

Se il riferimento al dio denaro è un'ossessione di Toni Brandi e se il suo invito a "risparmiare" attraverso la cancellazione delle tutele per le persone a lui sgradite è quanto di più vergognoso si possa fare, surreale è come tra i commenti l'organizzazione paragoni l'omosessualità a pedofilia e zoofilia, giurando che loro vieteranno ogni rapporto sessuale non sia finalizzato alla procreazione:



Il fatto che Toni Brandi non veda differenza fa un rapporto tra adulti consenzieni e una violenza sessuale pare lasciare poco spazio alle ipotesi: o è patologicamente ignorante, o è patologicamente in malafede.
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