Salvini torna sulle pagine della propaganda Russa: no alle sanzioni, no all'Europa, sì a Putin


Matteo Salvini torna ancora una volta ad apparire sui siti di propaganda russa. L'agenzia stampa Sputnik, rigorosamente creata e controllata dal Cremlino, pubblica una fotografia del leader leghista e racconta di come voglia abolire le «folli» sanzioni contro Mosca decise a causa della sua sistematica sua violazione dei diritti umani. Scrivono:

"Le sanzioni economiche contro la Russia sono una follia, direzionate contro un mercato vicino ed amico. Voglio lavorare per la pace, non per la guerra. Non voglio raggruppare piccoli carri armati come al gioco Risk. Il pericolo è il terrorismo islamico, ma i carri per qualche motivo avanzano contro la Russia.
Avete davvero paura che vi conquisterà l'esercito russo?" ha detto il noto politico nel corso di un evento pubblico tenutosi lunedì sera a Udine, Italia del nord.

C'è anche la solita nota anti-europeista:

Salvini ha invitato gli italiani a recuperare il controllo del proprio paese. "Né a Berlino, né a Parigi, né a Bruxelles ci devono spiegare come gestire l'Italia", ha sottolineato.

Ed immancabile è la genuflessione di Salvini dinnanzi al regime di Putin:

Durante il suo discorso il leader di 45 anni ha ricordato che si sono tenute domenica in Russia le elezioni presidenziali, con la vittoria schiacciante di Vladimir Putin. "Ieri in Russia il popolo ha votato, per iscritto mi sono congratulato con il presidente Putin" ha detto Salvini.
Lunedì sui suoi account Facebook e Twitter ha pubblicato una foto del leader russo con la scritta "Buon lavoro, presidente".

nei mesi passati si è molto parlato degli interessi della Lega nella promozione della politica russa, così come molto è stato scritto deli aiuti che Putin avrebbe fornito alla campagna elettorale di Salvini. Evidentemente osa il leader leghista si sta preparando a pagare il conto, presumibilmente pronto a Mosca quel paese che nei progetti di Dugin è previsto lasci l'Europa per confluire nel «fascismo perfetto» della Terza Roma, contribuendo a quel sogno espansionistico di Mosca che viene chiamata Eurasia.
2 commenti