Campagna elettorale, Fratelli d'Italia e Lega risultano capofila nei discorsi d'odio

Se nel resto del mondo sono anche i partiti di destra ad aprire la strada ai diritti lgbt, in Italia pare che gli esponenti di destra siano incapaci di scrollarsi di dosso i loro retaggi nazionalisti, populisti, omofobi e razzisti.
È quanto emerge dal "Barometro dell’Odio", un report stilato da Amnesty International che analizza l'uso di parole discriminatorie pronunciate dai politici in campagna elettorale. In soli 23 giorni sono ben 787 le segnalazioni raccolte, ossia più di messaggio offensivo, razzista o discriminatorio ogni ora.
Il 43,5% dei messaggi d'odio sono stati pronunciati dai leader di partito, mostrandoci come non siano solo dei cani sciolti a cercare di fruttare la frustrazioni e l'odio.
Il principale obiettivo dell'odio a fini elettorali è stata orientato contro i migranti e le persone di fede islamica. Ma anche i gay sono stati presi di mira. Lo scettro del partito che maggiormente ha fatto ricorso all'omofobia è quello guidato da Giorgia Meloni, con il suo Fratelli d’Italia che ha firmato 41% delle affermazioni contro la comunità lgbt. Segue a poca distanza la Lega di Matteo Salvini, autrice del 36% degli insulti alla comunità lgbt. Su 129 candidati che hanno sfruttato discorsi d'odio, ben 77 sono stati eletti.


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