Verona annulla il convegno sui migranti lgbt, assecondando le pretese di Lega, adinolfiniani e forzanovisti


In seguito alle minacce di Forza Nuova e alle proteste firmate da Lega e dal partito omofobo di Mario Adinolfi, l'Univeristà di Verona ha annullato il previsto convegno sui migranti lgbt. L'annuncio è stato dato in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia-transfobia e bifobia, traducendosi in un promozione di quella violenza e in un tacito sostegno ai gruppi nazionalisti ed integralisti.
Forza Nuova aveva annunciato una manifestazione contro il convegno e il loro responsabile provinciale, Pietro Amedeo, aveva dichiarato: «La nostra mobilitazione per il 25 maggio davanti all'Università è assicurata. L’incontro gay-profughi in Università è un affronto alla città di Verona e va vietato; o ci pensa qualcuno o lo impediremo noi!».

L'Assemblea 17 dicembre commenta:

La Giornata Internazionale contro l’omofobia-transfobia e bifobia a Verona si è conclusa con l’annullamento della giornata di studio sulle migrazioni LGBTI “RICHIEDENTI ASILO orientamento sessuale e identità di genere”, organizzata per il 25 maggio 2018 dal dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Verona.
La giornata è stata annullata dalla stessa università che l’aveva indetta. La nota diffusa dal rettore dice che ... “l'evento è uscito dall’ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione.” Ma chi sarebbero questi attivisti di varia estrazione che avrebbero costretto l’università ad annullare l’evento? Forse si dovrebbe parlare invece di cedimento da parte del rettore alle pressioni dell’estrema destra, che aveva annunciato una manifestazione e una presenza interna al convegno.
Alla giornata di studio si sarebbe trattato l’argomento dei richiedenti asilo lgbti, cosa che ha fatto infuriare la destra veronese, che aveva già dato segnali di forte avversione a tutte le soggettività non etero nei giorni scorsi, intervenendo con manifestazioni o dichiarazioni mediatiche su diverse iniziative dove gay, lesbiche e trans erano protagonisti.
Ma il segnale peggiore lo ha dato l’Università con l’annullamento della giornata. Una scelta molto pericolosa, soprattutto se si pensa alle soggettività colpite: i richiedenti asilo gay, vittime di persecuzioni in patria, sono una realtà, e il fatto che l’Università se ne occupasse avrebbe dato loro visibilità, una ribalta ufficiale che non poteva essere accettata da FN e camerati vari.
L’Università è un luogo di cultura e libertà che non può essere strumentalizzato dall’estrema destra e da un rettore che non ha il coraggio di dare piena visibilità alla realtà migrante LGBTI.
La sua decisione si inserisce a pieno nel panorama fascio-politico veronese.
Non possiamo accettare questa scelta, non possiamo più abbassare la faccia, per noi che viviamo questo territorio ma anche per i tanti migranti lgbti che stanno faticosamente cercando una nuova casa.

Dinnanzi alla desolante decisione, anche il circolo Pink Refugees ha voluto ribadire che la furia di Adinolfi non basterà a cancellare le loro vite:

Siamo i migranti LGBT. Siamo quelli arrivati qui rischiando tutto, perché qui c'erano i diritti, qui saremmo stati riconosciuti e rispettati. Sulla nostra storia e le nostre prospettive si sarebbe dovuto tenere il convegno di venerdì 25 all'università. Un evento che avrebbe sancito il fatto che esistiamo all'interno di questa società e che ci avrebbe reso finalmente visibili.
Il rettore dell'università ha annullato il convegno, dopo che la destra cittadina ha protestato e minacciato di impedirlo con qualsiasi mezzo. Si è piegato ai voleri di quella parte di politici e cittadini che ci vogliono rispdire nell'ombra, per poter fingere che non esistiamo.
Vogliamo uscire da quell'ombra. Crediamo fermamente che sia un nostro diritto, e sappiamo che tanti cittadini lo pensano come noi.
Non ci faranno sparire.
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