Cascioli torna a sostenere che i gay debbano essere condannati in nome dei film di propaganda prodotti dalla Courage International


L'integralismo cattolico ha l'obiettivo di danneggiare la vita di milioni di persone sulla base della sistematica promozione di pregiudizi. Perché se a nessuno fregherebbe nulla di come Daniel Mattson dica di essere felice ora che ha rinnegato la sua sessualità sulla base dell'odio contro sé stesso che gli è stato inculcato da quattro prelati, il tutto assumere contorni criminali quando vescovi e fondamentalisti cristiani dicono che gli altri gay debbano essere costretti con la forza a fare altrettanto.
Diventa criminale trovare quel libro venduto su Amazon nelle categorie "Istruzione e vita cristiana", "Teologia" e "Chiesa cattolica romana" quasi si volesse dar credito alle teorie fondamentaliste volte a sostener che i l cristianesimo sia sinonimo di omofobia. Fa rabbrividire come un cardinale abbia potuto entusiasticamente firmato l'introduzione, giurando sul suo dio (minuscolo perché Dio non c'entra nulla con quello schifo) che l'omosessualità sia acquisita e la si possa abbandonare a piacimento. E fa veramente ribrezzo trovare un libro venduto su Internet attraverso l'abuso di immagini tratte dai Pride quasi li si volesse dipingere come un luogo di perdizione.

Eppure pare che cotanto schifo abbia ringalluzzito Riccardo Cascioli, fiondatosi come un rapace assetato di sangue nel promuovere anche altro materiale firmato Courage International al fine di ribadire la sua condanna contro la vita, gli affetti e le famiglie dei gay.
In un articolo firmato da Raffaella Frullone, è sulle pagine de La Nuova Bussola Quotidiana che leggiamo:

Rilene, Daniel e Paul: sono le tre storie raccontate nel film-documentario Il desiderio delle colline eterne, prodotto da Courage International, apostolato che offre accompagnamento spirituale alle persone con attrazione per lo stesso sesso e l’accompagnamento sulla via della castità, cui ogni cristiano è chiamato. Stasera a Milano la proiezione del docufilm che smonta il diktat gay.

Esatto. A detta del fondamentalismo anti-gay, tre filmatini prodotti da un'organizzazione che si occupa di convincere i gay ad odiare sé stessi e a rinunciare alla propria sessualità basterebbero a sostenere che l'omofobia sarebbe il massimo volere di Dio.
Sarebbe come mostrare lo spot televisivo per sostenere che quella sia la prova definitiva sul fatto che quel prodotto sia il migliore esistente al mondo.

Interessante è osservare con quanta foga Riccardo Cascioli si opponga alla genitorialità dei gay, ma poi i suoi amichetti che si occupano di promuovere fantomatiche "terapie riparative" fanno leva proprio su quel vuoto per cercare di promuovere l'odio verso le loro vite. Se Luca Di Tolve raccontava di aver deciso di "diventare" etero perché voleva un figlio, in questo caso si racconta che una donna che avrebbe deciso di vivere da sola perché la compagna non poteva darle un figlio:

Sente la desolazione prendere uno spazio sempre più grande nella sua vita, sente il rimpianto della maternità mancata, si scopre dentro una vita che non le appartiene, capisce che è chiamata ad altro e, a 53 anni, lascia la sua compagna.

Immancabile è anche il sostenere che essere gay significhi non poter essere cattolico dato che il cattolicesimo secondo Casciolli si basa unicamente sull'eterosessualità. Puoi essere uno stupratore, un prete pedofilo o un malfattore, ma a lui interessa solo ed unicamente che tu faccia sesso con una donna:

Dopo aver incontrato oltre 800 persone nel tour Non mi definisco gay, Mattson, trombettista statunitense, stasera sarà nel capoluogo lombardo per ripercorrere le tappe della sua vita, dalla presa di coscienza di essere attratto dagli uomini alla relazione con Jason, dall’incontro con Kelly, la donna con cui crederà di aver trovato finalmente il suo posto nel mondo, alla doccia fredda di scoprire che questa donna non voleva figli, e poi la rabbia verso Dio, il ritorno alla Chiesa cattolica, il recupero dell’identità sessuale, la castità e la fratellanza in Cristo: «Oggi so che due uomini non sono fatti per stare insieme: se si vogliono veramente bene devono smettere di fare sesso, perché il vero amore per l’altro è l’amicizia nella fratellanza, non l’atto omoerotico».

Il temine «atto omoerotico» è stato coniato dal fondamentalismo cattolico al fine di negare che l'omosessualità sia una sessualità. A detta loro, Dio ha deciso che la sessualità possa essere praticata solo attraverso un pene eretto che si fa strada in una vagina di donne che Paolo di Traso ha sancito debbano sottomettersi al cospetto del maschio.

Ma al di là della propaganda con cui Riccardo Cascioli spera di poter promuovere un'ideologia di morte nel mondo, resta l'evidenza di quanta malafede possa esserci in gente che da anni continua a propinare la storia dei soliti quattro fondamentalisti mentre giurano sulla Madonna che la loro propaganda debba valere molto più della realtà raccontata da milioni di vite.
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