Lo sportello anti-gender di Prevalle organizza incontri per indottrinare i bambini all'omofobia e agli stereotipi di genere


Il Comune di Prevalle prosegue la sua guerriglia contro l'educazione al rispetto e alla pari dignità attraverso l'abuso del fantasma "gender". Quasi non fossero bastati i cartelli luminosi voluti dal sindaco e l'apertura di uno "sportello anti-gender" gestito da una candidata del partito di Adinolfi che opera sotto il controllo di Gianfranco Amato, ecco arrivare cinque incontri ideologici che mirano ad indottrinare i bambini.
Si inizierà con due incontro dedicati alla promozione degli stereotipi di genere, sostenendo che il maschio debba essere «forte e coraggioso» mentre la donna debba essere «dolce e accogliente». Data la loro fissazione per la penetrazione vaginale, c'è da sperare non vogliano racconteranno alle bambine che l'accoglienza significhi aprire le gambe dinnanzi ai peni maschili secondo il volere di Gandolfini.
A fine luglio arriverà il solito sacerdote che sarà incaricato di parlare di «sessualità dono di Dio per una sessualità consapevole». Ed ancora, a fine agosto, il Comune proporrà una messa finalizzata a sostenere che serva un pene e una vagina per fare una famiglia.
Chiuderà il ciclo di incontri ideologico Massimo Gandolfini, leader del fondamentalismo anti-gay che da anni si batte per impedire ogni forma di educazione al rispetto nelle scuole.

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