Scandroglio aggredisce pure la Cassazione e la Corte Costituzionale pur di sostenere che i gay debbano avere meno diritti di lui


Non passa giorno senza che Tommaso Scandroglio non si lanci in un qualche violento attacco contro i gay e contro i loro diritti. Se spesso e volentieri lo troviamo pronto a sostenere che l'omofobia sia un volere di Dio, ad infastidirlo è anche la mancata discriminazione giuridica di quel gruppo sociale che risulta vittima della sua costante aggressione.
In un articolo apparso sulla Nuova Bussola Quotidiana, il fondamentalista se la prende contro i giudici che hanno riconosciuto la reversibilità ad un uomo, iscritto al registro delle coppie di fatto, che non si era potuto unire civilmente solo perché la legge Cirinnà non era entrata in vigore quando il suo compagno è venuto a mancare. Ora chiede di avere gli stessi diritti garantiti a tutti gli altri e i giudici gli hanno ragione.

A sostenere che l'uomo debba pagare le conseguenze dell'ingiusta discriminazioneè Scandroglio, il quale si improvvisa giurista nel dichiarare che i giudici abbiano sbagliato. Con la sua consueta arroganza e prepotenza, scrive:

La Corte di Appello di Milano concede la pensione di reversibilità al compagno gay di un defunto. Decisione contra legem perché vietata dalle norme vigenti. I magistrati da operatori del diritto si sono trasformati in artisti del diritto secondo il principio della giurisprudenza creativa.

Il fondamentalista inizia a raccontare che «un paio di settimane fa la Corte di Appello di Milano, a cui aveva fatto ricorso l’indomito Zola assistito dalla solita Rete Lenford (un pool di avvocati che promuovono vertenze giudiziarie a favore delle rivendicazioni del mondo gay), gli ha dato ragione».
Dopo gli insulti agli avvocati che difendono i diritti delle persone che lui vorrebbe veder discriminate e dopo aver dato un orientamento sessuale al diritto, inizia a fare terrorismo:

La notizia ha un suo rilievo perché è la prima volta che si riconosce la pensione di reversibilità ad un membro di una coppia di fatto. Infatti i due non fecero in tempo ad usufruire dell’istituto delle Unioni civili che permette al compagno superstite di usufruire di tale pensione. Questo diritto, è da sottolineare, non fu mai concesso nemmeno a componenti di coppie di fatto eterosessuali. Ora questi ultimi si affretteranno a chiedere la pensione di reversibilità forti di questa sentenza.

L'affermazione pare in malafede dato che la corte ha riconosciuto il diritto alla reversibilità solo perché la legge vietava loro di potersi unire civilmente (cosa che di certo non si può dire di quelle coppie eterosessuali che, con la benedizione del fondamentalismo cattolico, possono sposarsi e risposarsi quando vogliono).
Ossessionato dal sostenere che i gay debbano avere meno diritti di quelli di cui lui gode, Scandroglio si mette a raccontare che:

In primis questa decisione appare contra legem perché vietata dalle norme vigenti. Ad oggi la pensione di reversibilità viene concessa ai coniugi sposati e (ingiustamente) a chi si unisce civilmente. Vuoi questo diritto? Assumiti formalmente i relativi doveri propri dei coniugi e degli uniti civili.

Sostenuto che i diritti delle famiglie gay siano «ingiusti» dato che lui vorrebbe che l'eterosensualità possa garantire dei privilegi esclusivi, si passa a contestare la Costituzione:

Ma perché i giudici hanno così deciso? Un appiglio quasi sicuramente è stato dato loro dalla sentenza n. 138 del 2010 della Corte costituzionale, nella quale si invitava il Parlamento a riconoscere le convivenze gay perché queste, secondo la fantasia dei giudici, erano già tutelate dalla Costituzione all’art. 2 (formazioni sociali che in realtà sono le associazioni, i partiti politici, i sindacati, etc.). Altro appiglio, ancora più rilevante, sarà stata forse la sentenza della Corte di Cassazione n. 4184 del 2012 che affermò che le coppie omosessuali possono esercitare il "diritto alla 'vita familiare'" e a "vivere liberamente una condizione di coppia". Inoltre al verificarsi di "specifiche situazioni", hanno diritto ad "trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata".

Se è persin comico l'abuso di virgolette con cui il fondamentalista tenta di togliere dignità a qualunque termine si riferisca alle famiglie gay, Scandroglio torna a fare terrorismo:

La conseguenza di questa procedura giurisprudenziale è almeno triplice. Su un primo fronte gli istituti giuridici diventano superflui ed anzi dannosi. Perché sposarsi o unirsi civilmente se posso avere gli stessi diritti dei coniugi e uniti civili senza poi nemmeno la necessità di sobbarcarsi i relativi oneri?

Se è evidente che qui il tema sia stata l'assenza di una legge che tutelasse le coppie gay e non certo fantomatiche elucubrazioni a favore degli etero non sposati, il fondamentalista si lancia in nuove accuse contro la Costituzione:

E’ più efficace e quindi meno dannoso per me convivere di fatto. Oppure può accadere che gli istituti giuridici siano elasticissimi tanto da ricomprendere nel loro seno casi che le leggi che li hanno istituiti avevano espressamente escluso. Ciò accade almeno per due motivi.
Il primo: i giudici applicano correttamente la ratio sottesa a tali leggi ingiuste evidenziando le contraddizioni interne. Ad esempio: se la Cirinnà all’art. 1 assegna valore alle unioni civili perché formazioni sociali ex art. 2 della Costituzione (principio erroneo), non si vede il motivo per cui una coppia di fatto non possa essere considerata anche lei una formazione sociale e quindi godere degli stessi diritti delle unioni civili. Questa procedimento volto ad applicare la ratio di alcune leggi ingiuste a fattispecie volutamente non contemplate dalla medesima legge porta lontano: ecco perché a breve arriveremo ad esempio alla legittimazione dell’omogenitorialità senza nemmeno passare attraverso l’istituto dell’adozione (è ciò che stanno già facendo alcuni sindaci in giro per l’Italia) e all’abrogazione del divieto dell’utero in affitto presente nella legge 40 del 2004.
Il secondo motivo è di segno opposto: i giudici ravvisano ad esempio nell’istituto matrimoniale la presenza di alcuni principi costituzionali realmente esistenti che poi applicano però in modo indebito ai conviventi. Ad esempio i coniugi sono una famiglia e così anche i conviventi. In breve tutto questo prende il nome di giurisprudenza creativa. E così i magistrati da operatori del diritto si sono trasformati in artisti del diritto.

Sarà, ma qui l'impressione è che sia proprio Scandroglio a dimostrarsi un artista della malafede finalizzata alla promozione dell'odio. E il bello è che sostiene pure di essere "cristiano"...
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