Si è spento Raymond Hunthausen, l'arcivescovo che si batteva per i diritti lgbt


È morto, all'età di 96 anni, Raymond Gerhard Huntausen. Fu arcivescovo di Seattle dal 1975 al 1991 e durante il suo mandato si batté per i diritti delle persone lgbt e per un maggior coinvolgimento delle donne nella Chiesa.
Sgradito ai fondamentalisti, nel 1983 venne segnalato a Giovanni Paolo II che sguinzagliò contro di lui Joseph Ratzinger (ai tempi prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede) affinché lo mettesse sotto indagine con l'accusa di aver dato la comunione a divorziati e risposati, per essersi battuto a sostegno dei diritti delle persone lgbti e per aver consentito la sterilizzazione contraccettiva negli ospedali cattolici di Seattle.
Nel suo necrologio, il nipote Denny Hunthausen ha ricordato: «Era uno, grazie al cui esempio molte persone hanno visto che c'era un posto per loro nella chiesa». La sua filosofia era infatti incentrata sull'accoglienza, ossia su un sentimento che non piace ad un fondamentalismo che vive di distinguo creati all'unico scopo si auto-esaltarsi sulla pelle del prossimo.
Sempre sotto la guida di Hunthausen, nel 1988 la diocesi di Seattle divenne una delle prime ad attuare serie misure per il contrasto agli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti e a versare ingenti somme di denaro a favore delle vittime.
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