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I leghisti che frequentano Alessandro Meluzzi sognano di poter picchiare «i negri» prima di darli in pasto agli squali

È Alessandro Meluzzi, primate della Chiesa ortodossa in Italia nonché presenzialista televisivo che promuove il populismo di destra, a retwittare e poi a ripubblicare a proprio nome un surreale messaggio in cui un tal afferma:

Si parte con il sostenere che le immagini sarebbero state girate in un «supermercato di Siracusa» e che il ragazzo sia un «finto profugo del Ghana». Se pare curioso come questa gente sostenga di poter determinare lo status giuridico e l'origine di una persona senza sapere che sia, è con il solito attacco alle sinistre che un'intera etnia viene bollata come «feccia».
Nell'immagine integrale Meluzzi su premura anche di mettere in bella mostra la'abbondante ciolla del ragazzo, forse sperando si scatenare ulteriore razzismo grazie ai complessi di inferiorità che quelle misure potrebbero far scaturire ai suprematisti bianchi.

Tra i commenti racimolati da Meluzzi c'è chi dice che le persone di colore vanno considerate alla tregua di scimmie o chi dice che in quel supermercato ci sarebbero stati dei bambini. Curiosamente la sede dell'episodio cambia e c'è chi colloca il presunto fatto in altre città.
Non va meglio sotto al post originale (qui e qui), dove c'è la rincorsa al vittimismo e alla creazione di tensioni sociali: «Se un italiano facesse una cosa del genere sarebbe subito blindato in carcere e processato per direttissima Due pesi e due misure», lamenta uno. E un altro gli risponde: «Esatto, proprio così! Questo tipo sicuramente starà girando tranquillamente da qualche parte e mangerà e vivrà a nostre spese, mantenuto dagli italiani come tutti i suoi connazionali finti profughi»

Una donna invita alla violenza, sostenendo invitando a picchiare il ragazzo come illustrato in un video che mostrerebbe due persone che picchiano selvaggiamente con un badile una persona legata a terra (a sua detta, un presunto ladro). Il tutto dopo aver specificato che lei ritene esista un «noi» e un «loro» dato che le persone di colore debbano essere ritenute inferiori a lei. Questo è quanto auspica la risorsa salviniana mentre Giorgia meloni chiede l'abolizione del rato di tortura:

C'è chi dice che lo si sarebbe dovuto evirare, chi lamenta che «non c'era nessuno che gli dava una randellata». Qualcuno tira in causa Daisy Osakue e dice che i neri non devono lamentarsi quando gli italiani li aggrediscono: «Però se ti azzardi a tirargli un uovo allora sei razzista», dice.

Ed ancora, scrivono:


I seguaci del primate ortodosso sono concordi: in quanto cristiani hanno il dovere di ammazzare chi ha il colore della pelle diversa dalla loro, inneggiando alla supremazia della razza bianca a e a qual Matteo Salvini che sta compiacendo i loro più perversi sogni discriminatori. Il prossimo passo promesso dal ministro leghista sarà quello di mettere nelle loro mani delle armi.
Nonostante Alessandro Meluzzi abbia pubblicato queste foto il 1° agosto 2018 dopo aver collocato i fatti a Siracusa, le stesse immagini venivano pubblicate il 1° giugno scorso dalla Gazzetta di Benevento che indicava un supermercato di Atripalda, in provincia di Avellino. Pare anche che il ragazzo stato affidato alle cure dell'ospedale Landolfi di Solofra dato che non sarebbe stato in grado di intendere e di volere.

Gli ingredienti sono dunque questi: una notizia vecchia di mesi viene ossessivamente usata per generalizzazioni finalizzate alla promozione dell'odio razziale, si sostiene che «i negri» siano una minaccia e ci si raccontano curiose teorie volte a sostenere che quella sarebbe la «loro cultura».
I firmatari dei messaggi risultano perlopiù leghisti, tutti impegnati ad inneggiare al loro Salvini. C'è anche una qualche infiltrazione di Casa Pound e messaggi che vengono rivolti all'ufficio che si occupano della propaganda salviniana. Non leghista, ma salviniana dato che lo scopo è promuovere «il comandante Salvini» e non il partito. Vogliono il leader forte, quello che ogni giorno li galvanizza raccontando che lui demolirà, distruggerà, caccerà.
Tutti sedicenti cristiani, fanno a gara per chiedere che quel ragazzo sia picchiato a sangue o dato in pasto agli squali. Pare non gliene importi nulla degli evidenti problemi psicologici per cui necessiterebbe di cure, forse dovuti proprio ad esperienze traumatiche in un Paese in cui era perseguitato: sulla base del pregiudizi si giura nel nome di Dio che lo si debba ritenere a propri un «falso rifugiato» anche se di lui nessuno sa niente. Loro vorrebbero vederlo schiacciato sotto i cingoli della ruspa guidata dal «comandante» Salvini in modo che vedano incarnata l'ideologia nazista che promette il dominio sugli altri popoli e l'esaltazione della razza.
Interessante è osservare come qualcuno non si risparmi insulti omofobi, convinto che ogni minoranza debba subire una forte dose d'odio dato che il loro «capitano» si pone come teorico della supremazia di chi fa sesso con le donne o che le rappresenta come bambole gonfiabili ai propri comizi.


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