Sembra uno scherzo, ma nel codice etico della Lega di Salvini è vietato essere razzisti e omofobi

«Saranno considerati gravi e lesivi dell’immagine i comportamenti razzisti, discriminatori e omofobi». Sembra una barzelletta, ma è quanto viene scritto nero su bianco nel codice etico della Lega di Matteo Salvini in Sicilia.
Il documento afferma che non si potrà essere arruolati dal partito se si hanno condanne (anche non definitive) per reati contro la pubblica amministrazione, mafia e pedopornografia, ma soprattutto si sancisce che «nell'esercizio della propria attività politica rispetta la dignità, le credenze e le differenze culturali; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità».

Sembra surreale che a sostenerlo sia il partito dei porti chiusi, del no ai matrimoni gay, no all'Islam, no invasione, no ius soli, no moschee... Eppure  Stefano Candiani, senatore, sottosegretario all’Interno e commissario leghista dell'Isola, si dice certo che «c’è qualcuno che utilizza strumentalmente immagini che alcuni mezzi di stampa veicolano sulla Lega per spaventare le persone. Il codice etico mette delle regole precise e in un quadro di valori che va oltre quello di un partito politico e aderisce ai valori costituzionali».
L'unico timore è il domandarsi se simili promesse servano solo a negare alcuni fatti o se il tentativo sia quello di modificare il senso delle parole. D'altra parte cnhe il fondamentalismo cattolico sostiene di non essere omofobo, sostenendo che non ci sia omofobia nel dire che i gay sono pervertiti contro-natura che meritano la morte. Il timore è che la Lega possa voler fare altrettanto, d'altra parte persino Putin dice di non essere omofobo...


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