L'arroganza di Salvini che si permette di inneggiare a Coghe a nome di "tutto il popolo italiano"


Dato che Provita Onlus partecipava ai comizi leghisti e ha portato Salvini dal patriarca russo che ha fornito armi ai separatisti russi che hanno poi innescato la guerra in Ucraina, non stupisce che Matteo Salvini difenda le loro attività contro le donne e le minoranze. E forse non stupisce neppure troppo che Salvini appaia garantista verso l'assassino di Giulia Cecchettin ma giustizialista contro le donne che osano rivendicare i loro diritti costituzionali, sostenendo dovremmo prendere per buona la poco credibile ricostruzione di Jacopo Coghe.
Più opinabile è che pretenda di sostenere che le campagne contro il diritto di scelta delle donne e per la sistematica discriminazione degli studenti trans avrebbe il fine di "aiutare e difendere le famiglie", dato che le famiglie che hanno visto i propri figli spinti al suicidio dal bullismo omofobico potrebbero pensarla diversamente da lui o da Pillon. Ma ad essere davvero inaccettabile è come Salvini si permetta di esprimere solidarietà all'organizzazione forzanovista di Coghe a nome di "tutto il popolo italiano" dopo aver sostenuto che le donne che manifestano contro la violenza sarebbero "estremisti rossi":



Parli per sé. O se proprio proprio vuole, parli a nome del suo 10% di elettorato, così da perdere tutti quegli elettori che si dovessero sentire offesi dalle sue parole. Ma non si permetta di diffamare onesti cittadini attribuendogli una soliderà ad organizzazioni che promuovono discriminazioni e che minacciano le donne.

Curioso è come Salvini paragoni l'assalto guidato dal padre del tesoriere di Provita Onlus alla Cigl a due scritte sulle serrande, quasi come se le due cose fossero paragonabili. Peccato ai gruppi forzanovisti abbiano dato schiere di poliziotto e non abbiano mandato nessuno durante l'attacco guidato dal padre del tesoriere di Provita Onlus, ossia Roberto Fiore. E forse dimentica che davanti all'assalto ai sindacati, la destra disse di non essere certa riguardo alla matrice. Di certo, centinaia di persone che hanno sfasciato decine di uffici non paiono paragonabili a donne che hanno urlato slogan e che forse (ma non è appurato) hanno scritto due slogan sulle serrande del gruppo di estrema destra che vuole imporre torture piscologiche alle alle donne che abortiscono per scimmiottare lo statunitense De Santis e il russo Putin.



Inoltre Salvini ci dica: se quello era è lo schieramento di forze dell'ordine a protezione della sede del gruppo forzanovista, come avrebbero fatto i manifestanti ad avvicinarsi e ad infilare una bottiglia piena di polvere pirica all'interno dell'ufficio? Con il mantello dell'invisibilità?
E ha già chiesto le dimissioni del ministro degli interni o quella era prassi valeva solo quando chi deve vigilare non è membro del suo partito?

A proposito, i protetti di Salvini sono questi:



D'altronde il Fiore che faceva da loo portavoce altri non era che il figlio di Roberto Fiore.
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