La barzelletta. Filippo Fiani denuncia il marito della Cirinnà perché gay-friendly

Dopo aver fedelmente servito padron Mario Adinolfi, il fondamentalista Filippo Fiani ha fondato una sua organizzazione che potesse permettergli di trarre profitto dal suo odio contronatura verso i gay e le loro famiglie. Ripetendo che lui avrebbe diritto a procurarsi tutti i figli adottivi che desidera in virtù di quanto gli piaccia la figa e di come abbia già deciso che quei bambini dovranno essere eterosessuali o lui li spedirà in centri di vorrebbe che li costringano a fingersi conformi ai suoi più perversi perversi desideri, annuncia tutto tronfio di aver denunciato i sindaci che riconoscono i diritti dei bambini di famiglie omogenitoriali al posto di renderli orfani in ode al suo smisurato odio contro le loro vite.
Facendo nomi quasi pensasse che citare gratuitamente il senatore leghista Simone Pillona  rendere più autorevole la sua denuncia, su Facebook pubblica un post dal titolo "Abbiamo denunciato il marito della Cirinnà perché i bambini hanno diritto a una mamma e un papà" in cui afferma:

Questa mattina insieme a Luigi Mercogliano abbiamo depositato presso la Procura di Civitavecchia una denuncia-querela contro Esterino Montino, sindaco di Fiumicino e compagno della senatrice PD Monica Cirinnà, madrina della legge sulle unioni civili e prima sostenitrice delle normative che, secondo noi, concorrono in questo Paese alla distruzione della Famiglia naturale ed alla costruzione di una società di individui senza storia e senza tradizioni.
Alla base della nostra denuncia-querela costruita giuridicamente e presentata dal nostro legale avvocato Francesco Vannicelli la presunzione di colpevolezza rispetto ai reati di falso ideologico e abuso d'ufficio.
Come abbiamo annunciato in conferenza stampa al Senato lo scorso 23 ottobre insieme al Senatore Simone Pillon ed all'On. Giovanni Donzelli Difesa Dei Valori - Valdarno e Noi per la Famiglia non si fermeranno contro la deriva morale, valoriale e normativa di questi tempi e daranno filo fa torcere a tutti quegli amministratori pubblici che intendono sostenere le istanze del mondo LGBT violando palesemente la legge.


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