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Monza, critica il Caffè Zucchi. Il gestore lo rintraccia e lo insulta: «Non tollero i culattoni, froci e simili»

Ha postato una recensione negativa sul Caffé Zucchi di Monza, contestando i prezzo e la cortesia del personale. Il titolare lo ha rintracciato su Facebook e l'ha ricoperto di insulti omofobi: «Non tollero i culattoni, froci e simili, e qualsiasi devianza analoga, mi fanno rigurgitare» e «appena ne avverto la malaugurata percezione nei dintorni mi auguro che si levino al più presto di torno».

È accaduto qualche giorno fa, dopo che il 4 gennaio scorso Matteo si è presentato al Caffè Zucchi per prendere un aperitivo con il suo compagno. Bevuto uno spritz, aveva così recensito il locale su Google:

Purtroppo recensione negativa. Ottima location ma:
1) nonostante bar mezzo vuoto non abbiamo potuto scegliere il tavolo. Essendo in due ci sono stati indicati tavoli per due persone. Uno attaccato all'ingresso — rifiutato — e quindi ci siano dovuti incastrare tra due tavoli già occupati.
2) cameriere non ha risposto al nostro "grazie" quando ha portato le bevande ordinate (i mancati "grazie" e "prego" sono qualcosa che non tollero proprio).
3) nemmeno un "buongiorno/arrivederci" da parte del collega a cui abbiamo pagato il conto
4) 7 euro per uno spritz a Monza direi che è eccessivo.

Il gestore ha risposto alla recensione negativa tramite un messaggio privato inviato su Facebook. Dopo ribattuto le considerazioni del giovane, ha anche scritto:

Io sottoscritto titolare di questa attività non ho alcun obbligo formale di augurare "buongiorno" o "arrivederci" a nessuno che lo meriti davvero, e come lei non tollera i mancati "grazie" e "prego", cosa che come detto non frega a nessuno e lascia anzi solo una percezione incredibilmente patetica, io non tollero i culattoni croci e simili, e qualsiasi devianza analoga, i quali mi fanno letteralmente rivoltare, rigurgitare, che quindi non ho alcun interesse non solo a rivedere, ma non appena ne avverto la malaugurata percezione nei dintorni mi auguro che si levino al più presto di torno, e che spariscano dalla mia vista.

Il giovane intende ora sporgere denuncia. Al Corriere della Sra spiega che: «Lo farò appena tornato in Italia. È mia abitudine recensire su Google, ho contestato cortesia e prezzi. E poi mi arrivano parole ben calibrate sulla mia omosessualità. La cosa che più mi ha colpito è che mi ha rintracciato senza conoscermi: ha indagato sulla mia vita privata per insultarmi».


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