Fratelli d'Italia: «Il politically correct è la negazione del buon senso, soprattutto quando ci sono di mezzo i gay»

«Il politically correct è la negazione del buon senso, soprattutto quando ci sono di mezzo i gay». Lo afferma il Secolo d'Italia in quella loro costante promozione dell'odio.
Con toni da propaganda del Ventennio, l'organo ufficiale di Fratelli d'Italia aggiunge che:

A sperimentarlo a sue spese è l’ex campionessa del tennis Martina Navratilova, che pure sarebbe un’icona omosex. Dopo il suo coming out del 1981. Si dà però il caso che la Natratilova sia capace di autonomia di giudizio e dica pertanto cose che possono dispiacere ai custodi dell’ideaologia gender Mal gliene incolse. L’ex tennista è stata infatti destituita dal ruolo di ambasciatrice e consigliera dell’organizzazione americana che si batte per gli sportivi Lgbt, Athlete Ally, dopo le sue critiche alla partecipazione di atlete transgender alle competizioni femminili. La Navratilova aveva definito «folle» e un «imbroglio» che atlete trans abbiano «ottenuto onori come donne che sono oltre le loro capacità come uomini».

Ed è così che il partito di Giorgia Meloni torna a sostenere che l'odio debba essere ritenuto "opinione" a patto che non contrasti con le pretese discriminatorie della loro leader. Tant'è che l'articolo che segue è: "Emma vuole aprire i porti. E i social la distruggono: Apri la porta di casa tua" a critica di quella cantante che osa parlare di accoglienza mentre se la Meloni cerca voti promettendo sistematiche duscriminazioni (che si tratti di gay o stranieri, lei odia infistintamente chiunque non sia espressione di sé stessa).


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