Salvini e Bonafede indagati per lo show su Battisti

Era il 14 gennaio scorso quando il vicepremier Matteo Salvini e il ministro Alfonso Bonafede tentarono di spettacolarizzare l'arrivo in Italia dell'ex terrorista Cesare Battisti. Organizzarono dirette Facebook e realizzarono clip alla Isola dei Famosi per mostrare fasi riservate dell'arresto, fregandosene delle leggi che tutelano la dignità umana anche di chi ha commesso reati.
La carnevalata dei due ministri prevedeva anche un Salvini che si è presentato sulla pista travestito da poliziotto e un Bonafede che l'ha emulato su Facebook travestendosi da agente della Penitenziaria.
Sono questi i motivi per cui i due ministri sono stati iscritti sul registro degli indagati, accusati di mancata tutela della dignità della persona arrestata. Gli atti sono stati trasmessi al tribunale dei Ministri che dovrà decidere se procedere.

Disappunto è stato espresso dai lettori de Il Giornale, i quali sostengono che Soros avrebbe pagato i magistrati per avanzare l'assurda pretesa di chiedere il rispetto delle leggi anche quel loro Salvini che si vanta dei suoi sequestri di persona o che sorride a chi gli chiede di ammazzare Saviano. Dicono che i leghisti devono essere considerati superiori alla legge e che le persone sgradite al governo debbano essere private da ogni diritto.
In quella loro abitudine ad alterare i fatti per scimmiottare la dialettica della contrapposizione promossa dall'ideologia leghista, scrivono messaggi come:

Insomma, il solito vittimismo misto ai soliti slogan contro le sinistre, ossia a quel capro espiatorio contro cui il loro Salvini li aizza a sfogare la loro frustrazione. Ed è interessante osservare come facciano a gara nel sostenere che le leggi dello stato debbano essere ritenute facoltative sulla base dell'odio a cui sono stati indottrinati. Ed è così che si inizia dicendo che Salvini deve potersene fregare delle leggi che vietano di mostrare persone private della loro libertà anche se si tratta di un terrorista, così deve potersene fregare di come il sequestro di persona costituisca reato anche se compiuto ai danni di migranti sgraditi alle destre. Iniziando a teorizzare che i diritti non dovessero valere per tutti che i nazisti arrivarono ai campi di sterminio.
Oggi Salvini è l'idolo di chi vorrebbe annullare il principio per cui i diritti sono uguali per tutti, partendo da un motto che promette che lui stilerà delle classifiche e si potrà fare a gara per essere considerati persone che arrivino «prima» di altre. In suo nome c'è chi dice che «prima» vengono i bambini con genitori italiani, c'è chi dice che «prima» vengano gli abusivi di Casa Pound e c'è persino quel senatore leghista Pillon che se ne va in giro dicendo che «prima» vengano i suoi coiti vaginali. Il problema è quando quell'ideologia si trasforma nel pretendere che agli altri sia tolto qualcosa dato che si ha la convinzione di essere in una posizione in cui ci si potrà salvare dalla vendetta e dal soppruso. Ma c'è da scommettere che gli autori di quei commenti sarebbero i primi a sbraitare come indemoniati se le loro garanzie venissero calpestate qualora fossero loro a risultare in una posizione di svantaggio.
Il leghismo sta minando le basi del diritto civile e simili commenti paiono la riprova di un'Italia che si sta dirigendo verso un nuovo nazismo.


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