La Sacra Rota contro il WCF di Verona: «Un pretesto per creare un partito del White nationalism»


Mentre i politici leghisti si spintonano per apparire nei selfie scattati dai leader fondamentalisti che vorrebbero introdurre distinguo contro le famiglie sgradite al neocatecumenale Massimo Gandolfini, l'avvocata della Sacra Rota Michela Nacca non pare aver dubbi nell'affermare che il World Conference of Families di Verona sarà «un momento di riunione per dimostrare che si è formato un potere forte a livello internazionale, che fa riferimento a movimenti di destra sessisti, omofobi, razzisti e antifemministi. Movimenti che legano il White nationalism americano ad analoghi russi, che partendo dalle idee di Anatoly Antonov, Viktor Medkov e Allan Carlson, grazie all’attività di Brian Brown, Alexey Komov, Ivan Shevchenko, non escluso colui che ha permesso l’alleanza Lega-5S ed il raggiungimento del loro patto di Governo – Steve Bannon – si sta storicizzando in Italia una realtà politica ed in un Governo nazionale».
Viene così evidenziato come il presunto tema della famiglia non sarebbe altro che «un pretesto per arrivare alla creazione di un partito o un movimento esplicito di massa popolare a livello internazionale». Secondo Nacca, il tutto non sarebbe altro che «un’occasione per contarsi partendo dall’Italia dove, in questa fase storica, è in atto un esperimento sociale per riaffermare un movimento che sembra avere molti punti in comune con la destra fascista, il cui fulcro è tornare indietro rispetto ai diritti delle donne. Una vera Controriforma, che nella sua grammatica principale prevede anche l’omofobia ed il razzismo quale tappa fondamentale per la sua autoaffermazione”. Il tema della famiglia, quindi, sarebbe solo “un pretesto per arrivare alla creazione di un partito o di un movimento esplicito di massa popolare, a livello internazionale».
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