Laura Boldrini ha querelato Alessandro Meluzzi


Questa volta il suo incessante tentativo di ricorrere alla disinformazione per fomentare odio religioso potrebbe costargli caro. Laura Boldrini ha infatti annunciato di aver querelato Alessandro Meluzzi, il presenzialista televisivo che lavora come primate della Chiesa Ortodossa Italiana che risulta il presidente onorario del Partito Anti-Islamizzazione.

Il 21 luglio 2019, Meluzzi ha condiviso sul suo profilo Twitter questa bufala:


L’articolo pubblicato dal sito leghista ImolaOggi è una falsificazione, usata per creare false contrapposizioni religiose nonostante la Boldrini avesse semplicemente spiegato che i mussulmani sono le prime vittime dell'Isis, senza mai citare alcuna altra confessione religiosa o senza creare alcuna contrapposizione. Il tutto anche in vista di come siano solo certe destre a tentare di tentare di dividere il mondo in religioni per fini prettamente terroristici e propagandistici.
Fatto sta che Meluzzi ha tentato di dar credito alla fake-news diffusa dal sito di Armando Manocchia, il capogruppo della Lega Nord nel comune di Borgo Tossignano che si è poi candidato nel 2013 con la formazione "Io amo l’Italia – Magdi Cristiano Allam". Su quelle pagine, oltre alla bufala «gender», il leghista ha tentato di promuovere odio attraverso la pubblicazione delle fotografia di damigelle minorenni che venivano spacciate per spose bambine o di una presunta foto di Papa Francesco che avrebbe baciato le mani a David Rockefeller, John Rothschild ed Henry Kissinger (anche se le persone ritratte erano dei sopravvissuti della Shoa).
Nel caso specifico, ImolaOggi aveva preso il testo di un articolo pubblicato nel 205 dal quotidiano leghista "La Padania" dopo aver modificato il titolo per renderlo più appetibile all'elettorato razzista.

Armando Manocchia ed Alessandro Meluzzi si conoscono e collaborano. Lo scorso 19 luglio avevano persino organizzato insieme un convegno per sciacallare i presunti fatti di Bibbiano dopo che Fratelli d'Italia aveva offerto loro la Camera dei Deputati. Ed è qui che i due portarono anche alcuni relatori vicini a Scientology.
Il Fatto Quotidiano contestò quel congresso, osservando come «Imola Oggi si presenta come una testata giornalistica e non lo è, più volte ha pubblicato notizie che si sono rivelate inesatte, il suo sedicente direttore non è iscritto all’Albo dei giornalisti: sorprende che sia stato invitato a moderare un dibattito alla Camera dei deputati e che, addirittura, i giornalisti dovessero accreditarsi per Montecitorio scrivendo a Imolaoggi.it».
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