Marco Tosatti senza vergogno. Usa Bibbiano per raccattare firme a sostegno di chi commette crimini d'odio


Il vaticanista Marco Tosatti si propone come un essere privo di scrupoli nel spergiurare qualunque cosa pur di promuovere odio contro i gay. Se in passato tentò di sostenere che i gay fossero pedofili, ora si lancia nello stupro delle vittime di Bibbiano per aggredire con disumana ferocia la legge regionale dell'Emilia Romagna finalizzata al contrasto ai crimini d'odio. Lo ha fatto ricorrendo al complottismo e quelle immaginette social che fanno così tanta presa tra disinformati e ignoranti:


Il link rimanda ad una pagina di Tosatti in cui il vaticanista rilancia un "appello" di SOS Ragazzi, un'iniziativa dell'organizzazione Tradizione Famiglia Proprietà riconducibile alla lobby integralista di Roberto De Mattei e di Radici Cristiane. Nel suo manifesto, affermano di voler «rendere la società un posto sano in cui i bambini possano crescere, contro la teoria del gender, le leggi anti-famiglia e la dilagante disgregazione morale».
A quel punto, è con toni pomposi che Tosatti scrive:

Cari Stilumcuriali, abbiamo ricevuto da SOS Ragazzi questo appello urgente per fermare la legge che sarà votata al Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, una legge che – come abbiamo già detto – sotto la sottile mascheratura della lotta alle discriminazioni in realtà vuole imporre una forma di dittatura del pensiero e limitare la libertà di espressione. Anche religiosa, ovviamente; e sbalordisce, o dovrebbe sbalordire, il silenzio dei vescovi così attenti e sensibili ai temi sociali. Ma qui evidentemente gioca più forte la contiguità con la sinistra e il PD, che incuranti dello scandalo di Bibbiano, propone questa legge illiberale e censoria, e dall’altra lotta contro la nuova regolamentazione degli affidi proposta dal DDL Fillon. Quando si parla di faccia di bronzo….Ma ecco la lettera di Federico Catani.

Se presumiamo che "Fillon" sia il senatore leghista Pillon, Federico Catani è un redattore di Provita Onlus a dimostrazione di come dietro all'odio omofobico ci siano sempre gli stessi nomi e le stesse organizzazioni, spesso impegnate a proporsi con nomi meno conosciuti al fine id afr sembrare che le loro posizioni siano condivise.

La lettera della "petizione" di Catani non è meno surreale e violenta:

Gentile sostenitore,
domani 24 luglio l’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna si pronuncerà sul disegno di legge “contro l’omotransnegatività e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”.
In pratica, una legge che, in nome della lotta all’omofobia, mira a imbavagliare tutti quelli che non si piegano ai diktat delle lobby LGBT.
Il testo ha avuto una gestione travagliata. Rimandato più volte all’esame in commissione, ha suscitato grandi polemiche. Del resto, non può essere diversamente. Infatti, nonostante tutte le modifiche che si potranno apportare e che sono state proposte, si tratta di una legge pessima, da rigettare senza sé e senza ma.
Noi ci battiamo affinché non venga approvata, ma se così sarà saremo in prima linea, insieme a tante altre associazioni, per far sì che venga cancellata al più presto. Non dimentichiamo infatti che in autunno o al più tardi a inizio 2020 in Emilia-Romagna si terranno le elezioni regionali.

Come ben spiegato sul sito FattiSentire, in sintesi la norma in questione è pericolosa e da rigettare perché:
– parla di violenza verbale e psicologica in modo generico;
– prevede privilegi nel lavoro per le personeLGBT;
– intende vigilare sulle notizie diffuse dai media e indottrinare gli studenti a favore del mondoLGBT;
– implica una stretta alla libertà di espressione in cui la discriminazione si realizza anche prima che il fatto si compia;
– conferisce ai trans diritti speciali.

Per questo ti chiedo di firmare subito la petizione da inviare a tutti i consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna, per mostrare tutta la nostra opposizione a questa legge.

I presunti «privilegi» non sarebbero altro che la non discriminazione, ma si sa che i fondamentalisti hanno bisogno di far credere che i diritti altrui tolgano qualcosa dato che la loro strategia comunicativa is fonda unicamente  sulla rabbia e sull'odio. Ed è buffo che a negare l'esistenza delle discriminazioni lavorative o a sostenere che le cure mediche sarebbero «diritti speciali» siano quelle stesse persone che si spellano le mani nell'applaudire chi licenzia qualcuno in virtù del suo orientamento.
E dopo aver precisato che l'odio dovrebbe portare a votare l'estrema destra, si passa a rimarcare come dietro alla lobby omofoba si siano sempre le stesse persone:

Alcuni giorni fa Massimo Gandolfini, leader del Family Day, ha affermato chiaramente che “si tratta di un provvedimento bavaglio che ufficialmente si propone di fermare le discriminazioni ma che avrà come unico risultato quello di limitare la libertà di parola di chi sostiene certi principi in maniera argomentata e nel pieno della legalità e del rispetto”.
Grande preoccupazione hanno espresso anche gli organizzatori del Congresso delle Famiglie di Verona, Toni Brandi e Jacopo Coghe che, facendo propri i sentimenti di tanti italiani, si sono domandati: “Dopo lo scandalo sugli affidi di minori a Bibbiano, con una legge del genere chi proverà a denunciare anomalie o illeciti compiuti da una coppia omosessuale, come è emerso dall’inchiesta Angeli e Demoni, sarà accusato di omofobia? Non si possono negare le libertà costituzionali eppure qualcuno sta tentando di farlo. Per di più l’accusa di omofobia è soggetta alla percezione della vittima, quindi è a rischio l’oggettività del reato”.
E mi sembra che abbia centrato bene il problema in questione anche Matteo Di Benedetto, militante molto attivo nella lotta contro l’ideologia gender e la dittatura arcobaleno a Bologna.
“Vogliamo che questa legge ideologica e liberticida – ha dichiarato Di Benedetto – non passi. Il suo scopo è dare soldi e uno spazio privilegiato nelle scuole, nei media, nel mondo del lavoro e nella sanità alle associazioni LGBT, al gender e a ogni istanza connessa, come l’utero in affitto. A maggior ragione, dopo lo scandalo dei falsi affidi sul nostro territorio, collegati anche a false accuse di omofobia, un’azione del genere sarebbe sintomo di una volontà fortemente totalitaria e indottrinante”.
Per questo è urgente firmare subito qui la petizione per chiedere a ciascuno dei consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna di fermare questa legge.

Il riferimento alla GpA mira a far leva su un punto molto caro all'integralismo cattolico dato che è tra i più fruttuosi a livello propagandistico, ma pare malafede il loro titare in ballo temi che la legge che vorrebbero affossare ha esplicitamente escluso.
2 commenti