Gli assalti degli ultranazionalisti non hanno fermato il Belgrado Pride 2019


Davanti alle consuete minacce e alla provata ferocia dei fondamentalisti anti-gay, centinaia di poliziotti in assetto anti-sommossa hanno dovuto blindare il Pride di Belgrado per difendere i manifestanti dagli ultranazionalisti ed integralisti religiosi. E nonostante non siano mancate cariche ed aggressioni, le forze dell'ordine sono riuscite a scongiurare l'epilogo del 2010, quando numerosi partecipanti vennero aggrediti e picchiati a sangue.
Da segnalare è stata la presenta della Prima Ministra Ana Brnabić alla testa del corteo, antivcipata da una sua dichiarazione sui social: «Oggi andiamo al Pride di Belgrado. Costruiamo insieme una società basata sui valori della tolleranza, comprensione e supporto per tutti i gruppi di minoranza».
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