Le Unioni Civili genovesi del 1400 erano più avanzate di quelle odierne


C'erano anche la stepchild adoption nelle unioni civili fra persone dello stesso sesso celebrate nella Genova del 1400.
L'analisi di 1300 filze medioevali ha portato alla luce una serie di contratti che, a tutti gli effetti, siglavano unioni civili tra due uomini. Tali atti erano denominati "communio" o "fraternitas".
Lì si stabilivano diritti e doveri dei conviventi, che diventavano parenti. I figli dell'uno diventavano anche figlio dell'altro ed eredi di entrambi. I due si impegnano a dividere il pane, il vino e il vitto, si garantivano assistenza reciproca e si assicuravano l'eredità dell'altro. «Meglio delle attuali unioni civili in Italia», ha commentato Marco Fiorello di Liguria Rainbow.
Alcuni contratti risultano essere stati stipulati dal notaio genovese Andrea
De Cairo, già cancelliere della Curia. Nei testi non si cita mai l'orientamento sessuale dei contraenti, anche perché all'epoca la "sodomia" era ritenuta illegale. Ciò porta ad ipotizzare che le unioni civili potessero avere anche finalità economiche, ma i tanti quesiti ancora aperti rischiano di restare aperti dopo che il Miur ha tagliato i finanziamenti alla ricerca condotta da Valentina Ruzzin (ora docente universitaria). È questo il motivo per cui il Coordinamento lancia un appello
agli studiosi «perché vengano all'Archivio di Stato di Genova a finire il lavoro».
1 commento