Matteo Salvini diserta i suoi impegni istituzionali per tornarsene ancora una volta in vacanza


Quando "lavorava" alla Padania, segnava presenze anche quando non si presentava in ufficio. Da europarlamentare se ne stava a casa ad attendere che lo stipendio gli venisse recapitato nonostante il suo assenteismo. Ha disertato tutti i conigli dei ministri europei in cui si parlava di immigrazione, preferendo andarsene in televisione o ad una qualche sagra della porchetta in cui scattarsi selfie mentre trangugiava cibo. Ed Viminale preferiva decisamente le spiagge del Papate...
Pare dunque coerente che l'uomo che ha fatto cadere il governo (anche se sui social dice sarebbe colpa di Francia e Germania se la Lega ha presentato una mozione di sfiducia) ha preferito andarsene in vacanza con i soldi degli italiani piuttosto che ottemperare ai suoi obblighi istituzionali per il previsto passaggio di consegne alla nuova ministra degli Interni.
Nel 2016, i giudici del Tribunale di Bergamo hanno respinto una sua denuncia contro un giornalista de Il fatto Quotidiano, sostenendo che non sia diffamatorio dire che «Salvini non ha mai lavorato», che sia un assenteista e che abbia mandato economicamente a scatafascio il suo giornale di partito, tenendolo in vita esclusivamente mediante il ricorso a contributi pubblici.

Nel mentre, è proprio nel giorno dell'anniversario dell'introduzione delle leggi fasciste "in difesa della razza" che l'ex ministro leghista è tornato a stuprare simboli religiosi a fini propagandistici, sostenendo che l'identità italiana vada "difesa" attraverso quelle sue abominevoli leggi razziste che sono arrivate sino a proporre multe e sequestri per chi osava salvare vite umane sgradite ai suoi elettori. Ed è così che sui suoi canali di propaganda, il leghista scrive:


L'immagine ha suscitato molta indignazione, con le proteste di numerosi cattolici che si sono dichiarati stufi di dover subire le offese al sentimento religioso perpetrate dall'ex ministro.
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