Balpietro tace su Moscopoli, ma sostiene che Soros finanzierebbe «associazioni pro invasione».


Se pare già assurdo che in Italia qualcuno definisca "quotidiano" quel foglio propagandistico che viene stampato da Maurizio Belpietro, non sembra normale che qualcuno possa definire «associazioni pro invasione» tutte quelle realtà che non inneggiano certo alla fantomatica "invasione" creata dal terrorismo di destra, ma semplicemente non festeggiano come certi leghisti quando i sommozzatori trovano i cadavere di una madre ancora abbracciata al figlio di pochi mesi.
Eppure è quello il termine che troviamo sui loro canali di propaganda social, i quali lamentano che qualcuno finanzi persone che non siano quel loro Salvini che non intende spiegarci perché mai non voglia querelare Savioni per la trattativa russa che avrebbe rimpinguato le casse della Lega attraverso prelevamenti illeciti nelle tasche degli italiani:


Se il legista medio provasse a leggere lo "specialone" confezionato dal quotidiano di Belpietro, forse dovrebbe restare a bocca aperta nel constatare quanta malafede sembri regnare nella redazione di chi ha alterato il significato della realtà per perseguire il proprio profitto. Già, perché le accuse di Balpietro paiono vertere unicamente sul suo sostenere che la "colpa" di Soros sarebbe l'aver finanziato organizzazioni e associazioni (come ASGI e 21Luglio) che difendono i diritti umani e hanno vinto numerose sentenze.
Se la legge italiana prevede determinate regole e Balpietro si lamenta che qualcuno permetta a chi non può permetterselo di chiedere giustizia, siamo davanti a chi pare promuovere illegalità mentre suggerisce di approfittare della povertà degli ultimi per delinquere illecitamente e impunemente contro di loro:

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