Il social manager della Federazione Pugilistica: «Noi cattolici dobbiamo dire che le famiglie gay non sono normali»


È bufera sul social manager della Federazione Pugilistica Italiana dopo che il soggetto si è lasciato andare ad inaccettabili insulti omofobi associati ad articoli di propaganda firmati da Casa Pound. Lo denuncia Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center:

Il social media manager della federazione italiana di pugilistica, ha postato un articolo del “Primato nazionale”, house organ di Casapound (che titola “La Consulta boccia l’omogenitorialità: le coppie gay non sono famiglie”), scrive, sul suo profilo Facebook,: “Attaccateve a stocXXX”con la foto di famiglie gay, “La famiglia è uomo e donna. Si chiama normalità”, ancora “A un bambino servono una padre e un padre. Io non discrimino nessuno, ma sono contro la società del 'è bono tutto’. Saluti romani”.
E’ indegno che un dipendente di un ente pubblico possa usare espressioni di questo tipo offendendo le famiglie lesbiche, gay e trans. Chiediamo al ministro Spadafora , che è da sempre attento al tema anche in quanto ex Sottosegretario alle Pari opportunità, di intervenire contro queste affermazioni e valutando la rimozione di questo dipendente dal suo incarico. Commenti di questo tipo non sono tollerabili, ed inaccettabili a maggior ragione da un dirigente pubblico.

Riproponendo a pappagallo le bufale diramate dalla setta di Massimo Gandolfini e usando il "cristianesimo" come presunta "giustificazione" all'odio, il social manager sbraitava pure:

Sono contro la società del “è buono tutto”. Quella società che ha portato l'Australia a riconoscere 26 generi sessuali. Ma dove caz*o sono 26 generi sessuali? Quella società che ha portato una nota marca di assorbenti a togliere il simbolo di genere femminile per non discriminare chi è donna, avendo il mestruo, e si sente uomo. Tu hai le tue idee che non condivido ma ti rispetto. Cerca di rispettare il sottoscritto senza farmi passare per una sottospecie di criminale paranoico. Posto che uno è libero di fare sessualmente ciò che vuole, la famiglia per me – credo anche per te da cattolico fervente – è uomo e donna. Si chiama normalità.

Anche il sostenere che si debba rispetto a chi odia (quasi come se gli ebrei avessero dovuto rispettare i nazisti che li uccidevano) è una teoria inventata dal fondamentalismo. Se è evidente che i vari Pillon ed Adinolfi non stiano esprimendo "opinioni" ma stiano colpevolmente danneggiando vite e distruggendo famiglie per profitto, il pretendere "rispetto" verso chi vuole rovinate vite pur si sentirsi privilegiati è patetico. Ancor più quando l'aggressore è quel tale che cercava voti sbraitando che "la difesa è sempre legittima". Ma ogni fervente cristiano sa che Pillon ed Adinolfi dovranno rispondere a Dio delle loro colpe.
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