Il vescovo di Verona aizza i fedeli all'odio: sostiene che quella celebrata dai cristiani che non discriminano i gay sia «una farsa dell’Eucarestia»

È dispensando insulti gratuiti che la curia veronese ha attaccato con inaudita ferocia la Chiesa vetero-cattolica, sostenendo che sia inammissibile che esistano gruppi cristiani che non fondino il proprio credo sull'omofobia come se Gandolfini avesse ragione da dire che Gesù sbagliava a predicare l'amore dato lui fa molti più soldi vendendo odio.
Fondato dall'ex sacerdote cattolico Giuliano Costalunga, poi spretatosi per sposare il suo segretario alle Canarie, il gruppo cristiano aveva organizzato una messa una messa una sala di Villa de Winckels. Ed è proprio aggredendo quella celebrazione che il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, ha usato i cuoi canali di propaganda per aizzare all'odio i suoi fedeli: «È stato dimesso dallo stato laicale ma si è anche autoscomunicato aderendo a una realtà religiosa scismatica. Non può celebrare un’eucarestia ma, al limite, una farsa dell’Eucarestia», ha scritto sulle pagine di Verona Fedele.
Il vescovo è stato uno dei partecipanti al congresso integralista di Verona, organizzato dalla Chiesa Ortodossa di Mosca insieme ad alcuni esponenti di Forza Nuova e della Lega, durante il quale si è promossa la discriminazione dei gay e la sottomissione delle donne.


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