Adinolfi si auto-proclama ideologo dei bigotti che hanno paura dei nudo ma non dell'odio


Su Internet spopola l'odio, con un proliferare di siti gestiti da suprematisti bianchi, neofascisti e gruppi omofobi. Sui social la gente si insulta ed inneggia all'odio contro intere etnie. Ma per Mario Adinolfi, l'unico vero problema è che un minorenne possa vedere un uomo nudo. Il sesso e la sessualità lo spaventano, l'odio no.
Forse ignaro che ai bambini non frega nulla di certi siti e che gli adolescenti già aggiravano i divieti quando lui era giovane e i suoi coetanei si procuravano senza troppi problemi certi giornaletti, è ricorrendo ad un perbenismo di bassa lega che sui social scrive:


Ovviamente quel divieto sarebbe molto complicato da imporre e saremmo davanti ad uno stato che si sostituirebbe ai genitori per sopperire alle loro carenze educative (evidentemente tutte le sue teorie sulla "priorità educativa dei genitori" sono solo parole dette a caso per tentare di impedire l'educazione al rispetto nelle scuole). E chissà se davvero pensa che la vista di un pene possa fare più danni di quel suo collaboratore che dal proprio sito (accessibile ai bambini) invita i minorenni a rendere i compagni gay vittima di bullismo:


Forse prima bisognerebbe vietare chi promuove odio e dopo si potrebbe anche pensare a come proteggere i minori da materiale non adatto alla loro età. E magari si potrebbe anche provare ad impedire che i maggiorenni siano schedati come chiedeva il suo partitino, proponendo di affidare a società private la gestione di documenti associati a dati sensibili come le preferenze sessuali.
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